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Cos’è il pignoramento del conto corrente, quali sono i limiti e come evitarlo

Il pignoramento del conto corrente è una pratica che il creditore può applicare ai danni del debitore, a norma di legge.

  • È possibile che un creditore insoddisfatto abbia il diritto di accedere al tuo conto per portarti via una parte importante del tuo denaro?
  • È possibile che facendo un pignoramento sul conto corrente tu non abbia più la disponibilità dei tuoi soldi?
  • È possibile che il tuo conto sia bloccato senza che tu possa dire nulla?

Vediamo di rispondere a tutte le domande. In questo articolo vedremo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono i limiti.

Vedremo dalle false soluzioni da cui devi scappare, anche le più pericolose, fino alle soluzioni vere e proprie a norma di legge.

Proprio così, esiste una legge che ti permette di salvarti dal pignoramento del conto corrente bancario e per scoprire di cosa parlo continua a leggere.

Il pignoramento bancario è una delle pratiche che il creditore può mettere in atto per poter avere indietro i soldi che ti ha prestato.

Insieme al:

-          Pignoramento della pensione

-          Pignoramento dello stipendio

-          Pignoramento delle provvigioni

-          Pignoramento della prima casa

-          Pignoramento dei crediti

-          Pignoramento delle commissioni e altri.

Quello sul conto corrente rientra tra quelli che si chiamano pignoramenti presso terzi, cioè presso altre persone e non direttamente sui beni già in tuo possesso.

Ti anticipo che alcune delle cose che leggerai potrebbero non piacerti, ma se arrivi fino in fondo scoprirai qual è il sistema migliore per risolvere per sempre questo problema.

Che cos’è il pignoramento del conto corrente?

Il pignoramento sul conto corrente non è altro che una procedura a norma di legge, dove un creditore che non ha ricevuto i suoi soldi, si rivolge al tribunale e ottiene la possibilità di essere pagato prelevando i soldi direttamente nel tuo conto corrente.

In pratica qualcuno mette le mani sul tuo conto corrente e lo fa a norma di legge!

In questo modo lui può agire e pignorare le liquidità che a te servono per mandare avanti la tua famiglia, dare da mangiare ai tuoi figli e soddisfare tutte le esigenze come pagare le bollette.

Quello che a te sembra un’ingiustizia, viene fatto secondo la legge.

Non devi aspettare sperando che nessuno ti pignori il conto corrente.

Per quale somma scatta il pignoramento del conto corrente?

La norma non stabilisce limiti minimi o massimi per il pignoramento del conto corrente

Un creditore è libero di effettuare un pignoramento anche per un credito di 1 €, tuttavia difficilmente lo farà perché, per poter procedere a pignorare il conto corrente, dovrà sostenere dei costi. 

A questo punto diventa la logica dei costi ad “imporre” dei limiti al creditore il quale si chiederà se vale la pena sostenere determinate spese per entrare in possesso del suo credito!

Come funzione il pignoramento del conto corrente

Quanto tempo dura il pignoramento del conto corrente

Dopo il pignoramento del cc, se il creditore non soddisfa il suo credito, ha 30 giorni di tempo per decidere se mantenere il pignoramento del conto corrente oppure se lasciarlo libero.

La prosecuzione del pignoramento bancario ha un costo che il creditore deve sostenere, deve quindi decidere se vuole sostenere questo costo.

Trascorsi i 30 giorni, il conto per essere sbloccato, deve esserci una comunicazione da parte del creditore al terzo pignorato altrimenti le banche restano con le mani legate.

Quali sono i limiti al pignoramento del conto corrente?

Esistono dei limiti al pignoramento del conto corrente, in questo paragrafo ne vedremo alcune, più avanti ne vedremo altri.

 

In passato faceva molta differenza il tipo di conto corrente e quindi, se eri un dipendente o un imprenditore o professionista, oggi queste differenze non ci sono più.

Almeno nella più bella delle teorie!

Ma vediamo di capire meglio di cosa si tratta.

Limite del "minimo vitale"

La norma stabilisce che per i dipendenti, sia garantito un minimo vitale in riferimento al pignoramento su conto corrente.

Nello specifico un creditore che interviene sul conto, può pignorare solo la parte eccedente il valore del triplo dell’assegno sociale, in questo modo si garantisce una minimo vitale.

Nel 2024 l'assegno sociale ammonta a 534,41 €, per cui la somma tutelata e non pignorabile è di 1.603,23 €

 

Solitamente il pignoramento in banca lo ricevono i piccoli imprenditori, i professionisti, gli autonomi, ecc. Ovvero quelle categorie con le quali è difficile pignorare a monte. Non hanno un datore di lavoro.

Per i dipendenti i creditori preferiscono procedere pignorando 1/5 dello stipendio direttamente presso il datore di lavoro.

Adesso qui ci sarebbe una novità introdotta nel 2022, ovvero che la regola del minimo vitale, teoricamente, dovrebbe essere valida anche per imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti, ma purtroppo pare che non venga rispettata.

Per far valere il diritto del minimo impignorabile, molto spesso bisogna fare un ricorso che va per le lunghe e che ha costi elevati!

Limiti per pensioni

Anche il pensionato subisce il pignoramento del conto corrente solo parziale e non totale. Significa che per legge ha il diritto che non tutto il reddito sia oggetto di pignoramento.

Il creditore, oltre che pignorare la pensione trattenendo la somma nel cedolino pensione, può farlo anche in conto corrente dopo che la somma è stata accreditata.

Anche in questo caso vale la regola del minimo vitale, come abbiamo visto sopra, un pignoramento in conto corrente della pensione andrebbe a tutelare la somma di 1.603,23 €

Limiti dell'Agenzia delle Entrate

In merito all’Agenzia delle Entrate, non ci sono differenze di applicazione della norma rispetto agli altri creditori.

Pignoramento del conto corrente bancario: chi può farlo?

Chiunque può procedere ad eseguire un pignoramento su un conto corrente purché possa dimostrare di vantare un credito nei confronti di qualcuno.

Quando si arriva al pignoramento del conto corrente?

Quando si arriva al pignoramento del conto corrente?

Al pignoramento conto corrente bancario si arriva quando non hai pagato un creditore.

Che sia una banca, una finanziaria, ma anche una ditta da cui hai fatto un acquisto e non hai saldato.

Insomma, tutti debiti certi.

Un motivo molto diffuso è proprio quello delle rate del finanziamento non pagate, dopo che non hai pagato le rate regolari e sei rimasto in arretrato oltre le rate consentite dal contratto, la finanziaria ti fa decadere dal beneficio dei termini.

Significa semplicemente che chiude il contratto con te e vuole subito i suoi soldi.

Non avendo potuto pagare le rate, sicuramente non puoi pagare l’intero importo; quindi, la finanziaria procede con le azioni per pignorare il conto corrente (più avanti vedremo come).

Per farlo deve innanzitutto rivolgersi al tribunale, dimostrare di avere un credito nei tuoi riguardi e dimostrare che non lo hai pagato.

A questo punto il giudice emette un primo documento, il “decreto ingiuntivo”, dove ti ordina di pagare la somma dovuta entro una data specifica.

Se non pagherai allora il creditore procederà con il passo successivo, tornerà dal giudice e questo emetterà un nuovo documento, il “precetto”, dove, in sostanza, il giudice ti dà un altro ordine come il precedente, solo che questo è l’ultimo.

Se anche questa volta non paghi, allora il creditore farà scattare il pignoramento dei conti correnti.

Eccolo, ci siamo!

Come la mettiamo adesso?

Capisci che quella che a te sembra un’ingiustizia di fatto è un’azione regolare a norma di legge?

Come funziona il pignoramento del conto corrente?

Più avanti vedremo chi rischia il pignoramento sul conto corrente, ma qui vediamo quali sono i pericoli reali a cui è sottoposto il tuo conto.

Dal momento che vieni riconosciuto debitore che non ha pagato i suoi debiti, il creditore può agire contro di te e il tuo conto è fortemente a rischio col pericolo di non poterlo usare nemmeno per comprare da mangiare per i tuoi bambini.

Il pignoramento bancario blocca il tuo conto per una volta e mezzo il debito.

Per farti un esempio, se hai un debito di 3.000 euro il tuo conto può subire il blocco per un importo di 4.500 € 

 

Ma vediamo come funziona nei fatti.

Come prima cosa, molto importante, per poter procedere al pignoramento del conto corrente, è importante che il creditore abbia un titolo esecutivo:

  • Decreto ingiuntivo,
  • Sentenza di condanna,
  • Cambiali,
  • Assegni,
  • Contratto di mutuo notarile,
  • Qualsiasi atto notarile che prevede un pagamento,
  • Conciliazioni firmate in presenza dell’ispettorato del lavoro
  • Conciliazioni firmate in presenza del giudice
  • Conciliazioni firmate in presenza di organismi di mediazione

In presenza di uno dei seguenti titoli il creditore può agire pignorando il tuo conto corrente.

 

Naturalmente non si muovono alla cieca, prima di decidere quale conto corrente pignorare e se ne vale la pena, loro monitorano l’anagrafe dei conti correnti per conoscere la tua situazione economica.

Significa che quando guardano la tua situazione, hanno davanti agli occhi tutti i conti a tuo nome.

 

Quando avviene il pignoramento in conto, i problemi non consistono solo nelle somme che ti vengono pignorate, ma fanno proprio riferimento al blocco del conto corrente per pignoramento.

Il conto corrente pignorato prima viene bloccato, poi la cosa da fare è attendere che il giudice assegni le somme al creditore.

Poiché i tempi tra l’udienza di pignoramento del conto e l’assegnazione delle somme, sono tempi lunghi, a volte mesi, per tutto questo tempo il tuo conto corrente rimane bloccato.

Questo perché è necessario che vi sia l’intervento del giudice per l’assegnazione delle somme, tranne che per Equitalia che può farsi accreditare le somme senza l’intervento del tribunale.

Quando un conto corrente non è pignorabile?

Quando un creditore vuole procedere con il pignoramento del conto corrente bancario, è importante che sappia come si sta muovendo e su che conto sta procedendo.

Esistono delle limitazioni e delle tutele su determinati conti, quindi è importante che ne sia a conoscenza, se non vuole perdere tempo e soldi in procedure che non gli daranno frutto.

Partiamo subito con il dire che esistono conti impignorabili e conti pignorabili ma con limitazioni, questo pone un freno alle insensibili richieste dei creditori.

Vediamo quali sono i conti che non si possono pignorare:

  • Conti correnti in rosso;
  • Conti correnti dove il solo reddito è la pensione di invalidità;
  • Conti correnti dove il solo reddito è l’assegno di accompagnamento disabili;
  • Conti correnti dove il solo reddito è la rendita assicurativa a vita;
  • Conti correnti affidati.

 

Riguardo i conti in rosso il principio è semplice, possono pignorare il conto corrente solo se ci sono somme esistenti o entranti, quindi se il conto corrente prevede un fido, questo non può essere intaccato dal creditore.

Quindi, se il conto è a zero o in rosso, il creditore non incassa nulla e il giudice sblocca il conto.

 

In merito ai conti correnti con reddito esclusivo impignorabile (invalidità, accompagnamento, ecc.), bisogna fare molta attenzione.

Devi essere certo che le somme accreditate siano esclusivamente quelle, se sul conto arrivano somme diverse (tipo: stipendio, pensione, incasso fatture, ecc.), il conto può essere pignorato.

 

Cerchiamo di capire adesso quali sono i conti correnti pignorabili ma con delle limitazioni.

In parte l’abbiamo detto prima. Si tratta dei conti correnti dove si accreditano pensioni e stipendi.

In questo caso il conto corrente non può essere pignorato per intero, questo per tutelare le famiglie dei lavoratori e pensionati.

La somma che si può pignorare è la parte che eccede il valore dell’assegno sociale moltiplicato 3 volte.

Ma come abbiamo avuto modo di dire in precedenza, in genere i creditori che pignorano dipendenti e pensionati preferiscono agire direttamente sulla busta paga o sul cedolino della pensione.

 

Un altro conto che presenta limitazioni è il conto cointestato.

In questo caso si può pignorare solo la metà del conto corrente perché si presume che l’altra metà appartenga all’altro coniuge.

Ma non è detto che sia un vantaggio, se il coniuge è coobbligato c’è il rischio che anche lui subisca il pignoramento e quindi il conto corrente è a rischio per intero.

Chi rischia il pignoramento del conto corrente

Chi rischia il pignoramento del conto corrente?

Fatte le dovute eccezioni che abbiamo appena visto, il rischio del sequestro del conto corrente bancario è valido per tutti.

Il pignoramento del cc, come abbiamo visto fin dall’inizio, è un pignoramento che il creditore fa per poter avere i suoi soldi.

Sia che si tratti di banca o che si tratti di un fornitore, ognuno ha diritto di agire per riscuotere le proprie somme.

 

Un rischio molto importante è anche dato dalla consistenza del conto e quindi diventa importante sapere cosa si rischia.

Per esempio, il TFR subisce il pignoramento di 1/5, quindi i 4/5 sono salvi.

Certo, ma dipende anche dal momento del pignoramento.

Se hai ricevuto il tuo TFR già da tempo e lo tieni sul conto corrente perché hai un progetto in mente o vuoi risparmiare le somme per il futuro, il creditore che ti pignora il conto corrente può accedere all’intero importo; tutto dipende dal debito che hai con lui.

Quindi, per lo stesso motivo, se sei un dipendente e sai che ti possono solo pignorare una parte del valore del conto corrente, è importante che tu sappia che questa protezione non vale per tutti i soldi presenti in conto.

Mi spiego meglio:

Sul tuo conto arriva lo stipendio di 1.800 euro mensili e subisci il pignoramento su conto corrente, sai benissimo che possono solo pignorarti la parte che eccede l’assegno sociale moltiplicato 3 volte, giusto?

Ma se sul tuo conto sono presenti altre somme provenienti da risparmi che hai fatto dal tuo stesso stipendio, allora saluta questi soldi perché saranno pignorati dai tuoi creditori.

 

Il vero problema non è tanto chi rischia, ma anche cosa si rischia soprattutto ad ascoltare consigli stupidi o errati di quei professionisti che si definiscono esperti in debiti ma che in realtà non hanno alcuna specializzazione o competenza maturata con tanti anni di esperienza.

Infatti, molto spesso, si arriva a seguire consigli inutili o sbagliati che avvocati generalisti danno come delle vere e proprie perle di saggezza, senza tenere in considerazione i rischi a cui si va incontro.

I 5 consigli sbagliati per difendere il tuo conto corrente

  1. Lasciare il conto in rosso;
  2. Prelevare tutto;
  3. Avere un conto cointestato;
  4. Lascia in conto 100 €;
  5.  Conto corrente estero.

 

1 – Lasciare il conto in rosso

Abbiamo già detto che il fido non è pignorabile, per cui se lasci il conto a zero o con segno negativo, il pignoramento bancario non si esegue.

Però alle banche questa cosa non piace molto; se tu hai un fido e porti il conto in rosso per non essere pignorato, alla banca, quando riceve il pignoramento del conto corrente, scatta un campanello d’allarme.

Significa che potrebbe iniziare a guardarti con occhi diversi e magari fidarsi meno, chiedendoti di rientrare dal fido immediatamente.

Ma lo stesso vale nel caso in cui hai un mutuo, non agiscono ma certo si mettono sul “chi va là”.

Non mi sembra una grande idea dare alla banca motivi per mettere in discussione la tua posizione.

 

2 – Prelevare tutto

Ammesso che tu abbia veramente delle cifre importanti da proteggere, cosa fai? Prelevi tutto e conservi il malloppo nel materasso?

Con i tempi che corrono non mi sembra una grande idea, senza contare che l’utilizzo del contante sta diventando sempre più complicato.

In alternativa puoi versare sul conto di un familiare. Sì, ma a che titolo li versi? Come giustificherà lui al fisco queste somme ricevute?

Non mi sembra una buona cosa mettere nei guai un parente o un amico.

 

3 – Avere un conto cointestato

Non è certo esente da pignoramento, l’abbiamo visto prima, significa che il 50% è sempre pignorabile.

 

4 – Lascia in conto 100 €

L’idea sarebbe quella di svuotare il conto e lasciarci dentro appena 100 euro.

Secondo questa logica quando ti arriva il pignoramento sul conto corrente tu apri un altro conto corrente e usi questo nuovo. Quindi l’ufficiale giudiziario che ha già agito, al momento vede solo quello che ti ha pignorato e tu, nel frattempo, lavori con quello nuovo.

Non ci vedo nulla di geniale, ricorda che i conti correnti non sono segreti, come è stato trovato il tuo primo conto corrente, si può trovare facilmente anche il secondo conto corrente e gli eventuali altri successivi.

 

5 – Conto corrente estero

Altra genialata da avvocati, si tratta di avere un conto corrente con iban non italiano ma di un paese della comunità europea, questo perché è più difficile da raggiungere.

Mettiamola così, in merito ad Equitalia forse hai ragione, ma forse no. Pur non esistendo una anagrafe dei conti correnti europei, sei obbligato a dichiarare il conto straniero se superi certe soglie minime. In questo caso il tuo conto “segreto estero” diventa visibile al fisco italiano.

Inoltre esiste il decreto ingiuntivo europeo, in questo modo qualsiasi banca o finanziaria può farti un decreto ingiuntivo, quindi la protezione estera si va a fare benedire.

 

Come sempre, l'incompetenza di quelli degli avvocati generalisti che si spacciano per esperti ma non possono dimostrarlo, non genera mai dei veri e propri consigli utili. Si tratta al massimo di suggerimenti molto temporanei, nulla che risolva veramente il problema.

Niente che ti possa mettere veramente al riparo dal pignoramento bancario e di qualsiasi altro tipo.

Evitare il pignoramento del conto corrente: Scopri la legge 3/2012 e le novità previste dal nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza

Mettiamo in chiaro una cosa: quando un creditore arriva a pignorare un conto corrente, significa che le cose sono messe male. Quasi sicuramente è il momento di ricorrere alle procedure di Legge 3/2012 e alle novità previste dal nuovo codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza!

Come abbiamo visto fin qui, il pignoramento bancario è un vero e proprio problema che non si risolve con le solite scappatoie temporanee e sotterfugi a scadenza... ma ha bisogno di un rimedio definitivo!

Significa che se il tuo è un problema temporaneo, allora forse gli stessi consigli degli avvocati che abbiamo visto prima, potrebbero esserti d’aiuto.

Ma se il tuo è un problema di sovraindebitamento, le scappatoie non ti salveranno!

Prima o poi i creditori ti raggiungono e quando lo faranno ti spoglieranno di tutto!

Diventa un'agonia inutile che non ti porta niente di buono.

 

Quando si arriva a ricevere il pignoramento bancario, i guai non sono più in agguato, ti hanno raggiunto.

In questo caso ti ritrovi solo a subire!

Forse hai ascoltato i consigli di qualche esperto o qualche avvocato generalista che si spaccia per esperto in debiti, ma come vedi non ti sono serviti a nulla.

Adesso il guaio è fatto!

Ci sono possibilità di risolvere con le procedure contro il sovraindebitamento?

In effetti sì, ancora si può, ma bisogna agire ed essere veloci prima che i pignoramenti sul conto corrente ti possano spolpare e lasciarti senza soldi per vivere.

 

La vera soluzione al problema del conto pignorato è data dalle procedure contro il sovraindebitamento.

È l’unica soluzione semplice e definitiva!

Le norme contro il sovraindebitamento bloccano ogni tipo di richiesta di credito, sia che si tratti di pagamento rateale sia che si tratti di conto corrente pignorato.

Infatti, appena il giudice emette la sentenza, tutti i pagamenti si bloccano, i pignoramenti sul conto corrente cessano e i creditori non possono più richiedere soldi.

 

Se sei sovraindebitato significa che hai una situazione debitoria molto pesante, dove i debiti sono molti più del tuo patrimonio.

Significa che con il tuo stipendio o con il reddito che produci non puoi pagare tutti i debiti.

Questo ti porterebbe a subire tutti i pignoramenti possibili, compreso il pignoramento in banca.

In tutto questo non risolveresti mai e resteresti indebitato per il resto della vita con il rischio di tramandare ai tuoi figli i tuoi debiti.

Ecco perché tentare di sfuggire temporaneamente al pignoramento sul c c bancario non ti serve a nulla, ti serve una soluzione definitiva!

La Legge 3 del 2012 ti permette di presentare una richiesta dove chiedi che ti vengano appianati tutti i debiti con il patrimonio che possiedi per un periodo di 4 anni.

 

Se hai debiti per 300.000 € e una casa che vale 90.000 €, il tuo stipendio è di 1.500 € e devi pagare rate per 1.200 € al mese, come fai a mantenere la tua famiglia e dare da mangiare ai tuoi figli? 

Come fai a:

  • Fare la spesa;
  • Pagare le bollette;
  • Comprare dei vestiti per i figli che crescono;
  • Fare benzina in auto;
  • Comprare i libri e mandare i tuoi figli a studiare.

E in tutto questo non devi mai avere un imprevisto.

Sei sovraindebitato!

Se pensi di vendere la casa per pagare i debiti, ti ritrovi senza casa e se va bene con ancora 110.000 euro di debiti.

Non ne uscirai MAI!

Se invece accedi ai benefici della legge contro il sovraindebitamento con dei veri professionisti, chiudi tutti i tuoi debiti.

Come dice la legge, metti a disposizione quello che hai per un ragionevole periodo.

Con l’apertura della procedura in tribunale, non dovrai dare più nulla ai creditori.

Ogni pignoramento bancario si bloccherà e tutti i creditori non potranno chiederti un euro.

Tu, e la tua famiglia, sarete finalmente liberi!

Ecco perché le procedure contro il sovraindebitamento, introdotte dalla Legge 3 del 2012 e contenute nel codice della crisi, sono l’unica soluzione ai problemi di pignoramenti al conto corrente.

 

Lo sa bene Stefano che ha risolto i suoi problemi.

  • Bloccato definitivamente pignoramento su conto corrente;
  • Ridotto debito del 97%.
Evitare il pignoramento del conto corrente

[Storia Vera]: Come abbiamo bloccato definitivamente il pignoramento del conto corrente di Stefano e cancellato tutti i suoi debiti che non potrà pagare! Pagherà solo 30.000 euro anziché 727.000

Stefano era giovane e inesperto quando intraprese la sua attività imprenditoriale di trasportatore.

Le aziende avevano vita facile nel prolungare i termini di pagamento e chiedergli di abbassare i prezzi.

Lui compensava queste mancanze con il suo lavoro. Stefano era instancabile e continuava a portare avanti la sua attività pur con margini sempre più risicati.

Poi è scoppiata la crisi del 2008 e alcuni dei suoi clienti sono falliti, lasciando buchi enormi nel bilancio di Stefano.

Nel 2010 ha chiuso la sua attività e ha trovato un lavoro come dipendente con uno stipendio peraltro di tutto rispetto.

Stipendio che però non gli avrebbe mai permesso di pagare i debiti accumulati negli anni passati, soprattutto con Equitalia (Agenzia delle Entrate Riscossioni).

Debiti che continuavano ad aumentare per effetto delle sanzioni e degli interessi di mora, fino ad arrivare alla cifra enorme di 727.000 euro.

Un giorno si vede pignorato il conto corrente e un quinto dello stipendio.

Così Stefano, navigando in Facebook, trova noi LEGGE3.it.

Prepariamo la sua pratica e in pochi mesi facciamo ottenere la la sentenza a Stefano.

Il Tribunale di Mantova accetta il nostro piano e Stefano torna a vivere!

Mette a disposizione della procedura alcune porzioni (un dodicesimo) di immobili ricevuti in eredità e 450 euro per i prossimi 4 anni.

In tutto fanno circa 30.000 euro che gli permetteranno di vedere cancellato l’enorme debito che pesava come un macigno sulla sua schiena ma soprattutto sulla sua testa.

Sul conto corrente e sullo stipendio i pignoramenti vengono annullati.

 

Ascolta la storia di Stefano dalla sua stessa voce, guarda la sua testimonianza video

 

 

Testimonianze Clienti

Puoi trovare la storia di Stefano all’interno della raccolta Fatti e Non Parole.

Si tratta di un volume che raccoglie alcune storie di persone e famiglie sovraindebitate che si sono rivolte a Legge3.it per cancellare i loro debiti in modo definitivo.

Come Stefano anche altri hanno subito pignoramenti di varia natura, compreso il pignoramento conto bancario, prima di risolvere definitivamente con le procedure contro il sovraindebitamento.

Si tratta sempre di storie vissute da persone vere, coinvolte sia economicamente che emotivamente. Storie uniche ma anche storie comuni.

Uniche perché ogni storia porta con sé un dolore intimo, personale, che appartiene esclusivamente alla famiglia.

Comuni perché sono storie che possono essere uguali a tante altre, come la tua: fatta di sforzi per migliorare la condizione della tua famiglia, di sacrifici per dare spazio ai tuoi figli, ma che i troppi debiti hanno umiliato.

In tutti i casi storie di vero riscatto!

Di libertà dai debiti e dalle rate opprimenti.

Di riscatto sociale – emotivo – familiare, insomma di una vera e propria rinascita che ha permesso loro di ricominciare puliti.

Puoi trovare tutte queste storie sul volume Fatti e Non Parole in PDF cliccando direttamente sull’immagine qui di fianco. Avrai modo di scaricarlo e poterlo leggere comodamente sul tuo computer o sul tuo telefono.

Dentro Fatti e Non Parole ci troverai tante altre persone che si sono liberate completamente da tutti i debiti.

Pensa, quelle che leggerai sono solo una piccola parte delle storie delle 210 famiglie che abbiamo liberato da 96.615.000 € di debiti con le procedure contro il sovraindebitamento.

 

Storie di cui puoi trovare ampie prove in questo sito, ma anche sul nostro canale YouTube dove al suo interno troverai le loro testimonianze spontanee e cariche di gioia per una ritrovata libertà e serenità.

Oltre a Fatti e Non Parole Legge3.it è presente su tantissimi social, qui in basso puoi vedere quali sono i canali su cui puoi seguirci per rimanere sempre aggiornato e scoprire quali novità ci sono per te e come puoi salvarti dal pignoramento bancario e cancellare tutti i tuoi debiti.

 

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La Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati

Tornando per un attimo alla storia di Stefano, ma anche a tutte le altre storie che abbiamo vissuto insieme ai protagonisti, c’è da dire una cosa importantissima.

Ognuno di loro ha ricevuto la certezza che la sua pratica di sovraindebitamento sarebbe andata a buon fine.

CERTEZZA, NON PROBABILITA’!

Questo perché ogni pratica, prima di essere avviata, viene analizzata scrupolosamente dai nostri specialisti che danno risposta certa sulla fattibilità.

Immediatamente dopo viene processata dal nostro ufficio tecnico che osserva ogni minimo dettaglio cercando ogni minima criticità che possa mettere in discussione l’esito della pratica.

Si tratta di analisi fatte non come le farebbe un avvocato, con l’occhio di chi cerca le migliori condizioni per avere le migliori probabilità, al contrario con lo stesso sguardo che userà il giudice che cercherà ogni minimo cavillo per respingere la pratica.

Ecco, se la tua pratica passa questi controlli allora è una pratica che arriverà ad ottenere la sentenza con certezza.

Ripeto, si tratta di certezza e non di probabilità a favore.

 

Ecco perché in Legge3.it ti diamo la Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati.

Nulla viene lasciato al caso, tutto viene analizzato!

Infatti, se la tua pratica di legge contro il sovraindebitamento venisse rigettata siamo noi ad assumerci la responsabilità, proprio perché si tratterebbe di un nostro errore e non andremmo a cercare scuse come fanno gli avvocati che danno la colpa ai giudici.

Ti posso garantire che quando una procedura di sovraindebitamento viene rigettata è SEMPRE responsabilità di chi l’ha preparata.

Ecco, nel nostro caso, se mai dovesse succedere, ti restituirò ogni singolo euro della parcella.

Conosci forse qualche avvocato che ti garantisce il risultato della tua causa e se questa va male ti restituisce i soldi?

Conosci qualcuno che te lo mette per iscritto?

 

Questa è la nostra Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati.

Prenota una consulenza gratuita con gli specialisti Legge3.it

Adesso conosci tutti gli elementi.

Sai come funziona il pignoramento bancario, quali brutte sorprese ti può riservare, quali problemi ti può causare e quali sono le finte soluzioni, quelle che NON ti aiuteranno se hai problemi di troppi debiti.

Ma conosci anche la vera è unica soluzione, quella che ti toglie tutti i problemi, quella che cancella tutti i tuoi debiti e ti fa ripartire pulito: la procedura contro il sovraindebitamento!

Sai anche che puoi rivolgerti ad un avvocato qualsiasi pregando che tutto vada bene con il rischio di perdere i tuoi soldi; magari puoi rivolgerti a un qualsiasi “professionista del debito” sperando che non sia l’ennesimo truffatore che ti trovi tra i piedi.

Oppure vai sul sicuro, ti rivolgi a dei veri professionisti del settore che possono analizzare la tua situazione e darti una risposta seria e sincera.

Dei veri professionisti che non hanno nessun interesse a farti fare qualcosa che non ti sarebbe d'aiuto e che hanno al loro attivo solo risultati positivi senza alcun rigetto, come noi di Legge3.it

 

Richiedi subito una consulenza GRATUITA e solo così saprai veramente se il tuo problema si risolve con le norme contro il sovraindebitamento e in quanto tempo.

Chiama adesso il numero verde e richiedi la tua consulenza

Il servizio è attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, anche la domenica e i festivi.

Nell’arco di poco avrai già il tuo appuntamento fissato con il nostro specialista che ti farà una consulenza approfondita e completamente gratuita.

Non perdere tempo, chiama adesso.

Inoltre riceverai un mio personale regalo che sarà per te molto utile.

 

Puoi fare richiesta anche compilando il modulo in basso.

I nostri consulenti ti aspettano.

Buona vita

 

Gianmario Bertollo

 

 

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8 commenti su “Cos’è il pignoramento del conto corrente, quali sono i limiti e come evitarlo”

  1. in questo momento sono all estero poso ricevere solo mail ieri 09-08-2023 mi hanno pignorato il conto corrente e bloccato……se necessario mandatemi una mail che vi fornisco il numero di telefono di mia moglie che è a casa ……aiutatemi

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    • Salve Massimiliano, grazie per averci scritto. Per avere una consulenza gratuita e senza impegno c’è a disposizione il numero verde 800 66 25 18 ed anche il modulo di contatto in fondo all’articolo o nella home page di http://www.legge3.it
      ci contatti presto!

      Rispondi
  2. Buongiorno io sono d’accordo di onorare i propri debiti ma quando sei vittima di una truffa e la legge ti viene contro li non c’è più niente da dire solo STATO vergognoso

    Rispondi
    • Gentile Carla, se si è vittime di truffe è sempre importante rivolgersi alle autorità e denunciare. La legge contro il sovraindebitamento è una norma di civiltà che permette di riprendere in mano la propria vita, eliminando per sempre tutti i debiti che non si possono pagare.

      Rispondi
    • Buongiorno Mauro, grazie per aver letto l’articolo e lasciato il tuo commento. Rispondo alle tue domande partendo dall’ultima. La legge contro il sovraindebitamento è rivolta a tutti, quindi anche ai consumatori, agli operai, ai pensionati, alle famiglie, non solo ai professionisti o gli imprenditori. Per l’altro quesito invece devo dirle sinceramente che è impossibile dare una risposta senza prima avere analizzato la sua situazione nel complesso. Per questa ragione, prima di tutto, offriamo una consulenza gratuita e senza impegno a chi si rivolge a noi per capire se ed in che modo si possono applicare le procedure di questa legge. Quello che posso consigliarle è di contattarci inviando una richiesta col modulo di contatto che trova in questa pagina oppure chiamandoci al numero verde 800 66 25 18. I nostri specialisti le forniranno la consulenza migliore e le mostreranno tutto nel dettaglio. grazie ancora per averci scritto. Buona vita

      Rispondi
    • Buonasera Francesca, impossibile risponderle senza aver prima fatto una consulenza specialistica.
      Ci chiami al numero vere 800 66 25 18 oppure compili il modulo qui in alto per avere una consulenza gratuita senza impegno.

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