Pignoramento prima casa: quando può essere evitato?
Che la casa sia l’obiettivo di tutti gli italiani, dalle giovani coppie ai single, è un dato di fatto ormai noto a tutti.
Ma il pignoramento sulla prima casa, può essere evitato?
Un recente studio pubblicato sulla Rivista giuridica del Mezzogiorno che parla dei problemi economici e sociali delle aste giudiziarie, mostra chiaramente i numeri crudi sui pignoramenti delle prime case.
Lo studio fa riferimento ai valori medi di vendita e alle speculazioni che ci stanno dietro, ma i numeri degli immobili sono un pugno allo stomaco.
Prima ancora della crisi economica COVID, le prime case di famiglia all’asta, o in procinto di esserlo, sono 304.000.
Ti ho voluto citare questo studio autorevole per mostrarti il numero enorme di prime case pignorate.
Io so che il solo pensiero che ti possano pignorare la prima casa ti fa venire i brividi di terrore, ma dobbiamo stare con i piedi per terra e non illuderci che il pignoramento della prima casa può essere evitato quando hai debiti che non riesci a pagare.
La casa di proprietà è quel luogo che possiedi e dove vivi in intimità tutti i momenti della giornata, sia momenti condivisi con i tuoi familiari sia momenti vissuti in solitario.
Momenti carichi di emozioni che, per nostra natura, trasferiamo sugli oggetti!
Parliamo con le nostre auto, con gli elettrodomestici e con il computer; con la casa non parliamo, comunichiamo telepaticamente dandole un’anima (che in realtà non ha).
Nella nostra casa ci sentiamo al sicuro e protetti da ogni pericolo esterno come si sente un bambino nel ventre materno.
Anche se siamo perfettamente consapevoli che la casa non ha né anima né vita, la sola idea di un pignoramento immobiliare sulla prima casa, ci manda in panico al punto che neghiamo a noi stessi che ci sia questo rischio.
Eppure si tratta di un rischio reale! Un pericolo concreto!
È un momento che nessuno vuole vivere e che non si augurerebbe al proprio peggior nemico.
Sì, perché il pignoramento della casa sta a significare che la casa è perduta definitivamente, non è necessario attendere l’asta e quindi l’assegnazione, quando ti viene notificato il pignoramento dell’abitazione principale vuol dire che questa non è più tua!
Da quel momento la proprietà passa dalle tue mani a quelle del tribunale che la venderà per recuperare i soldi da dare ai creditori per le somme che non hanno incassato.
So che vorresti sentirti dire altro, ma per onestà professionale e per etica devo dirti esattamente come stanno le cose, senza mentirti e senza prenderti in giro. Quindi ti dico subito che se sei sovraindebitato, diffida di quelli che ti raccontano che possono salvarti la casa anche con il pignoramento casa in atto. Sono dei truffatori!
Sto parlando sul serio, fai attenzione a quelli che sfruttano i tuoi desideri per prometterti quello che vuoi sentirti dire; ti faranno pagare una parcella, poi spariranno e tu subirai l’espropriazione della prima casa.
Ti ho già detto nell’articolo “Non riesco a pagare il mutuo: scopri come salvare la casa” qual è il rischio della pignorabilità prima casa, ma vale la pena fare una breve sintesi.
La risposta è tanto breve quanto brutale: ogni creditore insoddisfatto può procedere al pignoramento di qualsiasi tuo bene!
Mi rendo conto però che la risposta va spiegata per evitare confusioni.
In linea di principio funziona proprio come ho scritto sopra, ma in genere si procede con il pignoramento della prima casa quando c’è sopra un’ipoteca oppure quando il debito è molto alto e i creditori non si sentono soddisfatti con altri pignoramenti.
Attenzione, non è una regola scritta, mi è capitato di vedere pignorati immobili per poche migliaia di euro.
Nel primo caso, quando hai comprato casa, hai certamente fatto un mutuo. Difficilmente si possiede l’intero importo per acquistare la casa.
Il mutuo è quel prestito che la banca ci concede, proprio per un acquisto importante, che puoi restituire in tempi lunghi (dai 15 a 35 anni), a rate, in cambio di un interesse che rappresenta il guadagno della banca.
Oltre gli interessi la banca vuole essere certa che incasserà i suoi soldi; quindi, vuole la garanzia che tu gli possa restituire il denaro.
Per concederti un mutuo la banca non si accontenta delle tue buste paga da dipendente a tempo indeterminato presentate come garanzia. Per sentirsi garantita, mette una ipoteca sulla tua casa!
L’ipoteca è la garanzia sul tuo debito con la banca!
Come funziona l'ipoteca?
Se non paghi le rate del mutuo, la banca dopo aver cercato di incassare in tutti i modi leciti, applica l’ipoteca.
Se non riesci più a pagare le rate del mutuo, e rimani indietro di almeno 7 o 8 rate, la banca, dopo aver provato a farti “rientrare” dalle morosità, ti manda una raccomandata dove ti fa decadere dal beneficio dei termini.
In sostanza significa che non vuole più avere un contratto di mutuo con te e che le rate che dovevi pagare, adesso gliele dovrai pagare tutte in un’unica soluzione, sia quelle scadute sia tutte quelle future.
Naturalmente tu ti ritroverai nella condizione di non poter pagare il tuo debito in una sola volta, non potevi le singole rate, figuriamoci se puoi pagare decine di migliaia di euro in un sol colpo.
Quindi, alla richiesta della banca, non potendo pagare, questa procederà con il pignoramento dell’abitazione.
Ovvero esercita quella garanzia che ha applicato sulla tua casa e che fa valere proprio nel momento in cui non sei più stato in grado di pagare.
In estrema sintesi questi sono i passaggi principali che valgono anche quando si parla di pignorare la prima casa. Ma adesso andiamo a vedere come funziona più nel dettaglio in modo da capire se è possibile evitarlo.
Come funziona il pignoramento della prima casa?
La prima cosa che dobbiamo chiarire è che la pignorabilità della prima casa può avvenire per via di un’ipoteca concessa preventivamente a un creditore (vedi l’ipoteca sulla prima casa all’interno del contratto di mutuo).
Ma il pignoramento della prima casa può essere effettuato anche da un creditore che non abbia questo tipo di titolo, in questo caso agisce sulla prima casa con pignoramento per debiti diversi.
Eh sì, anche un altro creditore diverso dalla banca che ti ha concesso il mutuo può procedere al pignoramento.
Vediamo come funziona.
Pignoramento con ipoteca
Si tratta di una procedura più veloce del pignoramento senza ipoteca, infatti l’ipoteca già presente sull’immobile, dà il diritto al creditore di agire direttamente con passaggi molto più snelli e rapidi.
In genere troviamo un'ipoteca in presenza di un mutuo.
Questo perché, come dicevamo prima, un mutuo necessita di garanzie più forti rispetto ai piccoli finanziamenti.
Quindi, la banca che non incassa il mutuo, si rifarà sulla tua casa.
1 Ipoteca
Quando Roberto ha acceso il mutuo con la banca, questa ha richiesto dei garanti. I genitori, per aiutare il figlio, hanno firmato la garanzia mettendo un’ipoteca sulla loro casa.
L’ipoteca è un diritto reale di garanzia, significa semplicemente che in caso di mancati pagamenti da parte del debitore, il creditore può esercitare il diritto sull’immobile per soddisfare i propri crediti.
2 Morosità
Non pagare un certo numero di rate del mutuo (in genere 7 o 8, ma è sempre bene vedere il proprio contratto), ti porta ad essere moroso con la banca che agisce con azioni telefoniche, o lettere informali, per poter incassare le cifre arretrate.
3 Decadenza dal beneficio dei termini
Avendo interrotto i pagamenti per reale mancanza di soldi, a questo punto ti vedrai recapitare la raccomandata con la decadenza dal beneficio del termine.
La decadenza dal beneficio dei termini significa che la banca non si fida più di te, che vuole che tu restituisca tutto il debito immediatamente e che sta per chiudere il contratto.
Una notizia devastante, come potrai mai saldare quell’importo?
Impossibile!
4 Pignoramento
Adesso ti possono pignorare la prima casa da un momento all’altro.
C'è poco da sperare in un miracolo, questa condizione non è annullabile!
Infatti, dopo il precetto è previsto che se non si paga nei termini, il creditore ha il diritto di procedere con il pignoramento della casa. Anche se questa è la tua prima casa.
5 Asta
Anche se il valore economico della casa è alto, difficilmente questo supera il valore dei debiti che hai con la banca e con gli altri creditori.
Se è così mi dispiace dirtelo ma il tuo destino è segnato: perderai tutto e rimarranno sovraindebitato a vita!
Questo succede anche perché sempre più spesso le case non vengono vendute né alla prima asta né alla seconda, spesso bisogna attendere una terza asta, momento in cui il valore tende a crollare.
Continuare a perdere tempo in questa fase, rischia di farti perdere la casa e rimanere pieno di debiti per il resto della tua vita.
Continua a leggere per scoprire qual è la soluzione giusta per te!
Niente più angoscia, niente più stress, niente più ansia, solo la possibilità di poter ripartire pulito.
Pignoramento senza ipoteca
Rispetto al pignoramento previsto con ipoteca sul mutuo, questo tipo di pignoramento ha un iter meno veloce e che prevede più passaggi, ma questo non significa che sia meno efficace e meno doloroso.
Ipotizziamo che tu abbia dei debiti con delle finanziarie senza avere alcun mutuo.
Per rendere l'esempio più chiaro diamo un valore di 120.000 € al debito: con un paio di banche per 30.000 € e i restanti 90.000 € distribuiti su tre finanziarie diverse. Una di queste vanta circa 65.000 euro.
Quindi la tua vicenda in questo caso nasce da una situazione priva di ipoteche.
Fin tanto che hai avuto un buon reddito ti sei potuto permettere tutto questo, ma a causa del Covid, il tuo reddito è crollato e di conseguenza ti sei ritrovato in difficoltà a pagare le rate.
Adesso la situazione si è fatta drammatica!
Inizialmente avrai pensato di farcela, ma il tempo e la crisi sempre più dura non ti hanno aiutato.
Se avevi qualche risparmio da parte, che ti ha permesso di pagare in modo regolare per un po', dopo qualche tempo anche quello è finito.
Qualunque sia la cifra di risparmi di cui disponi, si sa che se non produci nuovo reddito i soldi messi da parte finiscono.
Finite le risorse e con un reddito prodotto insufficiente, come tanti ti sarai trovato costretto a scegliere: dare da mangiare alla propria famiglia oppure pagare le rate.
Manco a dirlo in questi casi si interrompono subito i pagamenti.
Ecco l'inizio del calvario!
Le telefonate stressanti dei creditori che si susseguono ogni giorno, ad ogni ora del giorno.
Lettere di avviso e, ogni tanto, tentativi di incontro diretti con appostamenti fatti sotto casa.
Tutte cose che preoccupano molto e che la notte non fanno dormire.
1 Morosità
Nel tempo, non avendo pagato le rate, risulti essere già segnalato in CRIF.
Quindi tutte le minacce che ricevi da questo momento, di essere segnalato in CRIF non servono a nulla. Sei già segnalato dal momento in cui hai ritardato il primo pagamento.
Ma sapere questo non alleviava il tuo stato di ansia. Sapere di essere in debito non ti fa stare sereno. Notti insonni e malumore, tra le altre cose, rischiano di farti essere scontroso in famiglia.
A gravare il tutto la consapevolezza dello stato di morosità e sapere che prima o poi riceverai la decadenza dal beneficio dei termini, con il rischio di pignoramento 1° casa.
2 Decadenza dal beneficio dei termini
Dopo numerose telefonate subite, con minacce più o meno esplicite, ricevute dai vari recuperi crediti e uffici legali, avendo ormai smesso di pagare, riceverai qualche altra lettera scritta.
Dopo le prime comunicazioni di rientro immediato sulle rate arretrate, cominceranno ad arrivare le raccomandate con la decadenza del beneficio del termine.
Magari non le invieranno subito tutti i creditori, ma una buona parte di loro.
Le banche in genere sono le prime e a seguire un paio di finanziarie.
Il contenuto è pressoché lo stesso per tutti, in pratica dice che non si fida più di te, che non vuole più che tu paghi a rate, ma vuole risolvere il contratto e quindi devi restituire immediatamente la cifra a debito.
Immagina se non avevi i soldi per poter pagare le rate figurati se ti ritrovi la cifra per poter pagare tutta la somma.
Conserverai il documento e, con un sospiro, continuerai a non dormire la notte.
3 Decreto ingiuntivo
Non potendo soddisfare i creditori alla risoluzione dei contratti, con la decadenza dal beneficio dei termini, qualche tempo dopo ti vedrai notificare i primi decreti ingiuntivi.
Molto semplicemente i creditori si rivolgeranno al giudice per far valere il loro credito e chiedere al giudice stesso che fosse lui ad aiutarli ad incassare la somma.
Il decreto ingiuntivo è proprio questo. Andare da un giudice e far valere il contratto. Il giudice, a quel punto emette una sentenza che ti intima di pagare la somma entro 10 giorni.
A questo punto, la maggior parte di chi riceve un decreto ingiuntivo pensa di potersi opporre, proprio perché teme l’esproprio prima casa.
Quasi sempre a questi decreti ingiuntivi mancano i veri presupposti per potersi opporre. Il fatto che tu ne abbia diritto non ti garantisce di ottenere un esito positivo secondo le tue aspettative.
Se le somme sono dovute, e gli importi corrispondono con quanto devi, mancano i termini di opposizione.
Un'opposizione è una procedura legale, significa che per poterla sostenere devi pagare la parcella di un legale. Se poi i decreti sono diversi, allora la parcella sale.
Se i termini di opposizione non ci sono, il giudice non accoglierà la tua opposizione e tu avrai speso migliaia di euro di parcelle inutilmente. Ne vale la pena?
Se il giudice riscontra l'assenza di termini di opposizione, potrebbe condannarti per "lite temeraria", significa che avendo avviato un procedimento che non serviva a nessuno e che è stato fatto solo per perdere tempo, ti applicherà un’ammenda. Ne vale la pena?
Ma tutto questo per cosa?
Se anche ottenessi l’accoglimento dell’opposizione da parte del giudice, cosa otterrebbe? Solo un ritardo, infatti i creditori, vedendosi rigettato il decreto ingiuntivo, ne faranno uno nuovo. Ne vale la pena?
No, non ne vale per nulla la pena spendere un solo euro per opporsi. Sarebbe un euro sprecato.
Arrivati a questo punto potresti decidere di essere caparbio e non arrenderti facilmente nemmeno di fronte all’evidenza dei fatti.
Con la tua casa ormai seriamente compromessa, si tratta solo di una questione di tempo e riceverai molto presto, prima il precetto e dopo il pignoramento.
Tentare di salvare la casa è inutile e dispendioso.
4 Esecuzione forzata
L’esecuzione forzata è quella procedura che i creditori possono attuare per sottrarti forzatamente un bene, allo scopo di venderlo e incassare i suoi crediti.
Significa che il creditore può portarti via quello che hai, può scegliere lui cosa prendere e non tu. Significa che tu non puoi vendere nulla. Questo scioglie ogni dubbio sul quesito se la prima casa è pignorabile.
5 Pignoramento
Il precetto, oltre ad essere un documento che intima il pagamento, prevede che se non paghi nei termini, questo fa scattare i pignoramenti casa veri e propri.
La casa impignorabile, come ti avevano fatto credere, di fatto adesso è perduta.
Ricevere la notifica del pignoramento casa, significa che da quel momento in poi non è più casa tua, il tribunale ne dispone la vendita all’asta per soddisfare i creditori.
Molti pensano che sono ancora i legittimi proprietari perché ci abitano, la verità è che non hi più la proprietà e se tu ci abiti ancora è perché di fatto ti viene concesso di starci.
Tu ne diventi il custode e hai l’obbligo di mantenerla bene in buone condizioni.
Di fatto secondo la legge, avendo ricevuto il pignoramento, la prima casa non è più tua e tu ci stai vivendo senza pagare l’affitto.
6 Asta
L’asta della casa serve proprio a liquidare la casa, ovvero venderla per poi poter usare il denaro e soddisfare i creditori.
La vendita della casa non avviene a prezzi ipotetici, al contrario una perizia stabilisce il valore dell’immobile e quello si intende il prezzo di partenza.
In teoria quel prezzo potrebbe salire, se durante l’asta vi fossero più offerenti, in pratica sappiamo che succede l’esatto contrario.
Difficilmente una casa viene venduta in prima battuta, quindi nei mesi successivi si passa ad altre vendite all’asta. Per invogliare i possibili acquirenti la procedura prevede una diminuzione del prezzo tutte le volte che si va all’asta successiva.
Se la tua casa sta andando all’asta per la prima volta con un valore di 100.000 euro, e non viene venduta, la volta successiva subirà una diminuzione mediamente del 25%. Quindi sarà proposta per 75.000 euro.
Ma poiché non sempre le case vengono vendute in seconda istanza, si procede ad una terza con ulteriore riduzione, e così per ogni asta successiva.
Se stai pensando che la continua riduzione del valore è un bene perché così potrai ricomprarla per poche migliaia di euro, ti dico subito che stai sbagliando modo di pensare.
- Primo perché tu personalmente non puoi comprarla, è vietato dalla legge.
- Secondo perché meno soldi vengono ricavati dalla vendita meno il debito con i tuoi creditori si riduce. Significa che sei ancora pieno di debiti che non puoi chiudere.
L’ideale in questo caso è accedere ai benefici della Legge 3 del 2012, la legge sul sovraindebitamento.
Infatti la Legge 3/2012 ti permetterà di chiudere tutti i debiti mettendo a disposizione la casa, a prescindere dal valore della casa stessa.
Si può pignorare la prima casa?
Molto spesso mi fanno questa domanda con un tono che cerca la conferma di convinzioni errate.
Troppe volte ho sentito affermazioni sul fatto che la prima casa è impignorabile. Affermazioni fatte anche da avvocati che dovrebbero essere del mestiere.
“Mi ha detto l’avvocato che la prima casa non è pignorabile”
“Mi ha detto l’avvocato che se ci sono bambini piccoli c’è l’impignorabilità prima casa”
“Mi ha detto l’avvocato che…”
Ormai ho capito che quando una frase inizia con “mi ha detto l’avvocato…” di sicuro è sbagliata fino a prova contraria.
Non me ne vogliano i bravi avvocati che lavorano con noi, per loro il discorso è diverso, sono molto preparati e sanno come procedere. Ma la maggior parte dei loro colleghi sono degli incompetenti.
La risposta alla domanda se si può pignorare la prima casa, nasce da un’altra domanda che ti faccio.
La banca ti darebbe mai dei soldi senza una garanzia concreta di poterne ritornare in possesso?
Riflettici bene, nessun creditore sarebbe disposto a dare denaro se non ci fossero garanzie certe. Le stesse finanziarie quando ti chiedono la busta paga per darti dei soldi, lo fanno per un doppio motivo:
- Quello di essere sicure che hai un reddito certo dato da un lavoro a tempo indeterminato che ti permetta di pagare;
- Quello di sapere che se non paghi loro verranno a pignorarti il quinto dello stipendio.
Allo stesso modo vale per i pignoramenti prima casa, si garantiscono che se non paghi, loro la vendono e ricavano i loro soldi e l’ipoteca gli serve ad essere sicuri che tu non la vendi senza pagare oppure che qualche altro creditore si insinui prima di loro.
Quindi la risposta giusta alla domanda “si può pignorare la prima casa?” è sì, la prima casa è pignorabile.
Se non fosse pignorabile le banche non concederebbero più mutui sulla prima casa e quel settore rischierebbe un brutto colpo.
Quando la prima casa è impignorabile?
Come abbiamo detto la prima casa si può tranquillamente pignorare, ma esiste un’eccezione molto importante.
Equitalia (Agenzia delle Entrate Riscossioni) non può pignorare la prima casa, può solo ipotecarla.
Cosa significa?
Equitalia non può pignorare la prima casa, a meno che questa non abbia caratteristiche particolari.
L’impignorabilità della prima casa si concretizza se sono presenti quattro presupposti. L’assenza anche di uno solo rende la casa pignorabile a tutti gli effetti.
I presupposti che devono essere tutti presenti sono:
- È l’unica casa che hai
- È la tua residenza
- Non è considerato un immobile di lusso
- È stata adibita a civile abitazione
Questi 4 presupposti blindano la tua casa da Equitalia, ma non da banche e altri creditori.
Ti confermo però che Equitalia non si tirerà indietro nel mettere l’ipoteca, anche se non potrà agire.
Anche se può sempre venire meno uno di quei 4 presupposti e a quel punto Equitalia fa scattare prima il pignoramento casa e dopo l’asta.
La legge sul sovraindebitamento l’unica soluzione al pignoramento della prima casa?
Come hai avuto modo di vedere, in merito alla prima casa, il pignoramento è quell’atto che mette fine alla proprietà della tua casa.
Prima del pignoramento teoricamente si potrebbe ancora intervenire, anche se praticamente è impossibile perché sarebbe necessario trovare le somme richieste dai creditori.
Ma all’atto del pignoramento non c’è proprio più nulla da fare.
La casa sarà definitivamente perduta, i tuoi creditori saranno destinati a rimanere insoddisfatti nel caso di una vendita ad importo inferiore al debito e questo rappresenterebbe una condanna se non fosse che c’è ancora una via d’uscita.
La soluzione è una sola, la legge sul sovraindebitamento, la Legge 3 del 2012.
Se il pignoramento con la vendita all’asta della tua prima casa non ti lascia scampo né alternative, la legge 3/2012 ti permette di non rendere inutile la perdita della casa e ottenere da questa il vantaggio maggiore.
Se la tua casa viene venduta all’asta SENZA la procedura di liquidazione del patrimonio ai sensi della legge 3 del 2012, non avresti più la casa, rimarresti pieno di debiti e non avresti più prospettive future per tornare ad avere una vita dignitosa.
Il tuo destino sarebbe segnato per sempre!
Quella frase con cui alcuni falsi esperti vanno in giro dicendo “non possono pignorare la prima casa”, è la più grossa e pericolosa menzogna che rischia di farti passare brutti guai.
Di fronte ad una prospettiva di vita umiliante, il legislatore ha voluto mettere a disposizione tua e dei milioni di sovraindebitati in Italia, la possibilità di cancellare i debiti impossibili da pagare e ripartire pulito.
Quindi, pensare che si tratti della legge dei furbi significa non capire qual è il vero spirito!
Questa è una legge che restituisce la dignità alla persona e le permette di ripartire pulito nella società ed essere nuovamente produttivo.
[Storia Vera]: Come abbiamo liberato da 180.000 € di debiti Roberta
Quella di Roberta è una lunga storia di debiti.
Il suo primo indebitamento nasce trent'anni fa.
Roberta era sposata e dopo la nascita del figlio le cose nella coppia non hanno cominciato a funzionare.
La separazione prima, il divorzio e l'annullamento dopo, hanno messo in crisi la situazione debitoria di Roberta, la quale ha dovuto fare dei prestiti per poter affrontare quelle spese più tutte le spese di una nuova vita.
Poiché non riusciva a sostenere le spese, pur con l'aiuto dei genitori, Roberta nel tempo ha fatto fronte ad altri prestiti per poter sostenere tutte le spese necessarie al figlio.
Questo continuo accesso al credito, sia per chiudere o consolidare, sia per nuovi prestiti, l'ha portata a sovraindeditarsi.
Con la liquidazione del patrimonio, mettendo a disposizione i suoi beni immobili, Roberta è venuta finalmente fuori dalla spirale di debiti che ormai da anni la stava travolgendo.
Per Roberta questo è stato un vero investimento, perché se avesse venduto gli immobili non avrebbe mai colmato il debito con il ricavato.
Sarebbe rimasta indebitata a vita con pignoramenti di ogni tipo!
I benefici della legge 3/2012 le hanno permesso di cancellare tutti quei debiti che non avrebbero mai potuto pagare.
Guarda il video di Roberta e ascolta la sua storia
Il suo debito, una cifra davvero importante, l'ha portata a vivere una vita molto sacrificata e difficile. Riuscire ad affrontare la quotidianità per lei era ogni giorno un’impresa.
Roberta è una persona molto determinata!
In un momento di disperazione, invece che abbandonarsi e piangersi addosso, ha fatto delle ricerche che le hanno fatto scoprire la Legge 3 del 2012.
All'inizio si è rivolta a persone che di fatto le hanno fatto perdere moltissimo tempo e che continuavano a proporle soluzioni errate che l'avrebbero messa ancora di più nei guai.
Ma la sua determinazione non la fa arrendere, continuando a cercare ha trovato noi di Legge3.it
All'inizio, vista l'esperienza, è dubbiosa, ma capisce che la nostra realtà è diversa. Lei stessa ha modo di rendersi conto della nostra serietà professionale.
Roberta mantiene sempre quel dubbio fino alla fine, non tanto per sfiducia nei nostri confronti, bensì per tutte le esperienze negative vissute e trascorse.
Il giorno in cui riceve la notizia della sentenza Roberta scoppia a piangere.
Un pianto di gioia, liberatorio e carico di emozione.
Quella emozione che hai potuto vedere nella parte finale del video.
La Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati
Su quello che facciamo noi mettiamo la Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati perché vogliamo darti la certezza che tu possa raggiungere il tuo risultato proprio come ha fatto Roberta.
La garanzia che diamo non è certo una semplice affermazione verbale, si tratta piuttosto di una vera clausola contrattuale basata sul nostro lavoro e sul risultato finale.
Voglio subito mettere in chiaro una cosa molto importante: per noi conta il risultato che ti facciamo ottenere al di là dell’impegno che metteremo.
Voglio semplicemente dire che ci impegneremo molto per farti ottenere la sentenza di omologa da parte del giudice ma l’impegno non vale nulla senza il risultato concreto.
Perché ti dico questo?
Per il semplice motivo che se tu ti stai rivolgendo a Legge3.it lo stai facendo per essere aiutato.
Invece quello che vediamo sempre più spesso è che finti professionisti di agenzie varie e avvocati improvvisati in situazioni di sovraindebitamento, non danno alcun tipo di garanzia.
Gli avvocati non lo fanno per natura, perché sanno che il loro operato ha a che fare con il giudizio di un giudice, giudizio alle volte anche personale o emotivo.
Questo dimostra che gli avvocati mediamente non conoscono la Legge 3/2012, perché se la conoscessero e sapessero come applicarla allora non avrebbero difficoltà a dare la stessa garanzia di 100% soddisfatti o rimborsati.
Invece loro sono completamente allo scuro del suo funzionamento tant’è che i fatti dimostrano che il 72% delle pratiche presentate in Italia di legge 3/2012 sono rigettate. Significa che avvocati e improvvisati del sovraindebitamento rovinano letteralmente 72 persone ogni 100 che hanno problemi di debiti.
Legge3.it ha invece il 100% delle pratiche portate a buon fine!
Questa è la conferma di come svolgiamo il lavoro e del fatto che non portiamo avanti pratiche che non possono andare a buon fine.
Questa è una parte dell’aspetto pratico della garanzia.
L’altra parte dell’aspetto pratico della Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati è data dal rimborso totale nel caso in cui non riuscissimo a farti ottenere il risultato di accoglimento pratica con la sentenza del giudice.
Come dicevo prima, si tratta di una procedura dove devono essere presenti tutti i presupposti e il giudice, se tutto è fatto a regola d'arte, deve solo accertare e omologare che tutto sia fatto secondo quanto previsto dalla Legge 3 del 2012.
Quindi, se la tua pratica fosse rigettata significherebbe che abbiamo sbagliato qualcosa noi e in questo caso si applicherebbe pienamente la garanzia.
Se sbagliamo noi… non devi rimetterci tu!
Testimonianze Clienti
La storia che hai letto in questo articolo è una storia vera, storia vissuta giorno per giorno con lacrime, dolore fino ad arrivare alla felicità di aver ricevuto la sentenza di omologa del giudice.
La storia di Roberta è una delle tante storie di successo di famiglie che abbiamo liberato dalla morsa dei debiti.
Roberta è una delle 98 persone che hanno completato l’iter e hanno già ricevuto la sentenza di omologa da parte del giudice.
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Sono certo che adesso è tutto molto più chiaro.
Adesso avrai compreso che da sovraindebitato la cosa migliore da fare è agire e sfruttare l'occasione per cancellare tutti i debiti che non potrai mai pagare, mettendo a disposizione la casa.
Non puoi rimanere immobile sperando che tutto si risolva o cercando altro tempo per soluzioni che non esistono: il rischio è che tu perdi la casa all'asta e rimani pieno di debiti.
Ecco perché già dai primi segnali devi cercare di comprendere qual è la tua situazione e quella della tua casa.
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Ti ringrazio per aver letto questo articolo, a presto e buona vita!
Gianmario Bertollo