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Pignoramento immobiliare: procedura e tempistiche

Pignoramento immobiliare: come funziona la procedura?

Il pignoramento immobiliare è forse il più temuto tra tutti i pignoramenti!

Questo perché porta via il bene più prezioso per le famiglie italiane: la casa!

Ma anche perché mette in estrema evidenza, anche agli occhi di amici e parenti, la grande difficoltà economica che si sta vivendo.

Nel momento in cui parte il procedimento del pignoramento immobiliare, per chi lo subisce inizia un supplizio, fatto di paure, domande, incertezze e ancora terrore di tutte le conseguenze.

Proviamo a fare chiarezza con questo articolo, su questo argomento molto spinoso; vediamo di trovare le risposte pratiche a cosa si tratta e come fronteggiare il problema degli immobili pignorati.

Cos’è il pignoramento immobiliare?

Il pignoramento immobiliare è ciò che si chiama “esecuzione forzata” che un creditore non soddisfatto può mettere in atto nei confronti di un debitore.

Un creditore non soddisfatto ha il diritto di riscuotere le sue somme e, se il debitore non paga, rivolgendosi al giudice, procede in modo forzoso al pignoramento di immobili.

Può sembrare un’ingiustizia, ma la legge tutela il creditore non soddisfatto e gli permette di poter procedere a pignorare tutti i beni del debitore fino ad ottenere le sue somme.

Come funziona la procedura per il pignoramento immobiliare?

Una procedura di pignoramento immobiliare non può essere avviata semplicemente con delle minacce. 

Capita spesso che le agenzie di recupero crediti minaccino i debitori di far partire pignoramenti con un semplice comando vocale.

Intendiamoci, il creditore non soddisfatto ha il diritto di recuperare le sue somme ed eseguire pignoramenti immobiliari e mobiliari, ma per farlo non basta una minaccia telefonica.

Molto spesso, le meno serie e le più disoneste di queste agenzie, dicono ai debitori in difficoltà che, se non pagano subito, all’indomani subiranno i pignoramenti.

La cosa potrà sembrare divertente, invece è un vero è proprio dramma, basta pensare a chi non conosce il funzionamento del pignoramento, quali drammi e terrori vivrà nei giorni successivi!

Di fatto un pignoramento immobiliare prevede una procedura molto precisa che, in caso di elementi mancanti o errati, il pignoramento perde la sua efficacia o può essere impugnato.

Questo significa che pignorare un immobile non nasce così dal nulla e non basta non aver pagato qualche rata per subirlo.

Bisogna che il debitore non abbia mantenuto tutto quanto era previsto nell’accordo con il debitore. 

In caso di prestito o mutuo, ad esempio, bisogna non aver pagato un certo numero di rate per essere dichiarati decaduti dal beneficio dei termini.

Significa che il creditore non si fida più del debitore perché non ha mantenuto gli accordi, chiude il contratto e pretende la restituzione di tutta la somma!

Quando inizia l’esecuzione del pignoramento immobiliare?

Il pignoramento dei beni, sia mobili che immobili, può avvenire solo se esiste un titolo esecutivo che dimostra che il creditore ha il diritto a pretendere un credito!

Per titolo esecutivo si intende un documento più che certo: 

  • un decreto ingiuntivo,
  • una sentenza del giudice,
  • una cambiale,
  • un contratto di mutuo notarile,
  • ecc.

sono tutti titoli che dimostrano, con certezza assoluta, che una determinata somma è dovuta al creditore!

La differenza che può esserci tra i vari titoli esecutivi è semplicemente che alcuni bisogna richiederli ad un giudice, come il decreto ingiuntivo, altri sono così fin da subito.

Provo a chiarirlo con un esempio.

Non pagare una finanziaria e decadere dal beneficio dei termini, non dà il diritto al creditore di effettuare alcun pignoramento, deve prima rivolgersi ad un giudice affinché emetta un decreto ingiuntivo che attesta il credito.

Su questo titolo esecutivo il creditore effettuerà tutti i passi per poter ottenere il denaro che gli spetta.

Caso ben diverso riguarda i mutui ipotecari, infatti non pagare le rate e decadere dal beneficio dei termini, dà al creditore il diritto di procedere all’iter di pignoramento immobiliare.

Questo perché, l’atto notarile del mutuo, è già un titolo esecutivo.

Quindi, è solo in presenza di un titolo esecutivo che una procedura di pignoramento immobiliare o mobiliare può esistere!

Quanto tempo ci vuole per pignorare un immobile?

Quello dei tempi, sulle fasi del pignoramento immobiliare, può sembrare un vero e proprio dilemma.

Quanto tempo passa per subire il pignoramento che porta via l’immobile?

Basta andare a fare delle ricerche su Google per trovare migliaia e migliaia di risposte, dove ognuno ti dirà la sua, spacciandola per la verità assoluta.

Ebbene, più che un dilemma diventa un vero e proprio mistero.

La verità è che nessuno può mai dare una risposta certa. 

Andare a studiare tutti i tempi previsti e necessari per procedere con una procedura di pignoramento immobiliare, dà l’impressione che i tempi siano spediti e che, tra la ricezione dell’atto di pignoramento e la vendita della casa, possa trascorrere meno di un ann!

La teoria vuole questo e, bisogna anche ammettere, che alle volte coincide con la pratica.

Ma, pur essendo scanditi dei tempi ben precisi, molto spesso possono trascorrere anche anni. 

Alle volte 5, altre 3, altre 8… non esiste un tempo preciso definito a cui fare riferimento. 

In questo caso, perdere la casa all’asta è l’unica certezza, sul quando nessuno può dare risposte!

Si può evitare un pignoramento di immobili?

In teoria è possibile evitare il pignoramento della prima casa, ma nella pratica sappiamo essere difficile. Quasi impossibile!

Le strade sono due:

  1. Trovare un accordo economico con il creditore, ma nei fatti si sa che accetterebbero solo una cifra immediata e che superi il valore dell’asta immobiliare. Diversamente non accettano perché a loro non conviene.
  2. Fare opposizione al pignoramento. Questa può essere fatta per alcuni principi previsti dal codice di procedura civile, ma se mancano dei veri presupposti non serve assolutamente a nulla!

Affidarsi ad una di queste strategie per risolvere il problema e salvare la casa è praticamente inutile. 

Nel primo caso perché significa puntare ad un grossa cifra che non si ha; nel secondo caso perché l’opposizione, anche se accolta, non risolve il problema e il creditore non si fermerà mai per avere i suoi soldi!

Cosa succede dopo l’atto di pignoramento immobiliare?

L’atto di pignoramento immobiliare, porta con sé tutto quello che di peggio può accadere all’immobile.

Ad esclusione di salvataggi dell’ultimo minuto, la casa andrà certamente perduta all’asta.

Purtroppo, e qui devo rivelare ciò che nessuno vuole sentirsi dire, troppo spesso la casa viene perduta perché ci si concentra sul problema in modo completamente errato.

In genere ci si focalizza su come salvare la casa, quando il vero problema è come risolvere tutti i debiti!

A molte persone questa sembra la stessa cosa, invece sono due questioni molto diverse tra loro, le quali portano a soluzioni distinte.

Tentare di salvare la casa a tutti costi, cosa che fanno tutti quelli che poi la perderanno, significa inseguire il creditore, tentare accordi, cercare altri prestiti che nessuno concederà mai…

In tutto questo non si otterrà nulla e, nel frattempo, il pignoramento si avvicinerà sempre più all’asta, fino al giorno in cui la casa viene assegnata per molto meno del suo valore reale.

Il problema sta nel ritrovarsi ad avere troppi debiti al punto da non poter più pagare nulla.

Quindi, il vero problema, sono i troppi debiti e non la casa. 

In questo caso, concentrarsi sulla soluzione a tutti i debiti può portare a salvare anche la casa e questo grazie ad una legge dello Stato!

Immobile pignorato: come liberarsi dei debiti grazie alla legge sul sovraindebitamento

E’ chiaro che chi si trova a subire una notifica di pignoramento immobiliare e, di conseguenza, a dover subire l’asta, si trova a vivere uno stato di sovraindebitamento molto pesante.

Non è una regola, ma generalmente chi subisce il pignoramento degli immobili ha anche altri debiti con finanziarie e, se imprenditore, anche con Equitalia.

Questo perché, in genere, il mutuo è sempre l’ultimo ad essere “abbandonato”, perché si pensa erroneamente che se non si pagano le rate dei finanziamenti, ma si paga il mutuo, la casa allora è salva.

Purtroppo non è vero, perché fintanto che si ha un debito aperto, la casa è sempre a rischio, anche se si continua a pagare il mutuo. 

Non è solo la banca detentrice dell’ipoteca che ha il diritto a procedere con il pignoramento immobiliare, lo può fare qualsiasi creditore.

La banca che detiene l’ipoteca è quella che ha il diritto ad essere pagata per prima nel caso di vendita all’asta della casa.

Quindi, concentrarsi su tutti i vari tentativi di salvare la casa, porta ad una dispersione di energie che, nel migliore dei casi, se si riesce a soddisfare il creditore del mutuo, non è sufficiente a soddisfare gli altri creditori che continuerebbero la loro azione di portare avanti l’asta.

Ecco perché è fondamentale concentrarsi sulla soluzione definitiva di tutti i debiti anche, se necessario, utilizzando proprio quella casa che rappresenta solo dolore e tormento!

C’è solo un modo per affrontare il problema in modo serio, la legge contro il sovraindebitamento!

Si tratta di quella legge che permette di liberarsi di tutti i debiti, in modo definitivo, mettendo a disposizione quello che si può, per un periodo di tempo ragionevole.

Le procedure contro il sovraindebitamento, sono le uniche che prevedono la possibilità di poter salvare la casa dal pignoramento dell’immobile.

Questo non significa che accedendo ai benefici di questa norma, la casa è certamente salva, significa semplicemente che se esiste una possibilità questa è data dalle norme sul sovraindebitamento.

L’obiettivo di queste procedure, oggi contenute nel codice della crisi, è quello di liberare la persona oppressa dai debiti, dall’enorme schiavitù che questi rappresentano.

Significa riuscire ad ottenere un piano di pagamenti sostenibili, per una parte del debito, e stralciare tutto quello che non si può pagare!

[Storia vera] Perde all’asta immobili per un milione di € e rimane sovraindebitato - Massimo liberato da 706.000 € di debiti

La storia di Massimo ha dell’incredibile!

Lui portava avanti un’attività fiorente quando, nel 2006, un imprenditore lo truffò in modo pesante, con tanto di documenti falsi!

Massimo si rivolge alla magistratura che riconosce la truffa e la conferma con una sentenza.

Ma le banche, con cui era in rapporti, non ne vogliono sapere nulla delle sue momentanee difficoltà finanziarie e procedono con i pignoramenti immobiliari.

La cosa completamente assurda per Massimo è stata quella di subire la perdita di immobili per un valore di 1.000.000 €, venduti all’asta per 160.000 €

Questo ha significato per lui, perdere tutto e rimanere pieno di debiti!

Massimo non è certo un uno che si arrende e, dal primo momento, ha cercato di risolvere il problema!

Si è rivolto al commercialista che, pur conoscendo molto bene le procedure di sovraindebitamento, visto che ci aveva fatto una tesi di laurea, gli dice candidamente che i giudici gli rigetterebbero la pratica perché rifiutano questa legge.

Massimo allora continua e prende qualche altra fregatura ma, come detto, Massimo non si dà per vinto facilmente fino a trovare Legge3.it

Stavolta le brutte esperienze passate gli fanno aguzzare l’ingegno e verifica ogni singola testimonianza dei nostri clienti.

Fa ricerche incrociate fino a scoprire che ogni singola persona che abbiamo aiutato è REALE, ESISTE e ha raccontato la VERITA’!

Clicca sotto e guarda la video testimonianza di Massimo e di come ha fatto a liberarsi!

Massimo rappresenta proprio quel tipo di persona, di imprenditore, che mai si sarebbe aspettata di cadere in sovraindebitamento!

Un’impresa solida e un patrimonio molto importante avrebbero dovuto garantirgli la sicurezza.

Ma il sistema in cui viviamo e un imprevisto del tutto cattivo lo hanno colpito senza lasciargli via di scampo!

Con un sistema bancario meno aggressivo e proiettato ai pignoramenti immobiliari in modo così diretto, probabilmente Massimo non sarebbe caduto in sovraindebitamento!

Testimonianze Clienti

La storia di Massimo è una delle 197 storie che ad oggi possiamo raccontare con orgoglio e con la certezza di avere liberato 197 famiglie da 93.394.000 € di debiti!

Molte di queste storie le ho raccontate e raccolte nel libro Fatti e Non Parole!

Il libro racconta le vicissitudini di molti protagonisti, parla delle loro difficoltà, di come sono arrivati ad indebitarsi e di come hanno rischiato di rimanere schiacciati.

Ma parla anche di come si sono liberati dall’enorme peso dei debiti e di come hanno ritrovato la loro libertà!

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Come abbiamo avuto modo di vedere, il pignoramento di un immobile rappresenta, nella maggior parte dei casi, uno stato di sovraindebitamento.

Ovvero di una condizione di forte indebitamento irreversibile, che non si potrebbe risolvere con nulla se non con le leggi apposite.

Sappiamo che ormai da 12 anni esistono delle procedure inserite nel codice della crisi, che permettono a chi si trova in questo stato di venirne fuori definitivamente!

Per farlo bisogna sempre rivolgersi a dei veri specialisti che sanno far applicare la legge, che sanno seguire la persona in difficoltà e sanno tutelarla in ogni singolo passaggio.

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Buona vita!

 

Gianmario Bertollo

 

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