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Legge 3: Storie di ORDINARIO INDEBITAMENTO

Ha fatto scalpore qualche settimana fa la notizia che una star della musica italiana, Gigi D’Alessio, si trova in uno stato di forte indebitamento.

Si parla di una decina di milioni di euro.

La cosa che preoccupa di più è la “minaccia” fatta dal cantante, di essere costretto a continuare a cantare per i prossimi 15 anni in modo da poter pagare interamente i suoi debiti. (da indebitamento)

A parte la battuta, questa notizia mi serve per raccontarti alcune storie, vere purtroppo, che mi sono passate davanti in questi mesi.

La situazione di Gigi D’Alessio non è una situazione di sovraindebitamento perché, pur essendo enorme la cifra, lui in 15 anni riuscirà a pagarla, avendo entrate molto alte. Riuscirà a pagarla senza dover disfarsi delle sue proprietà.

Ma torniamo sulla Terra…

Imprenditore settore carpenteria edile: Renzo. Otto anni fa è iniziata la crisi. Lavorava principalmente per una grossa azienda di costruzioni che è fallita. Lui ha provato a continuare l’attività, ha finanziato l’azienda di tasca sua, ha pagato tutti i suoi dipendenti e i suoi fornitori. Ha dovuto, e ripeto, ha dovuto lasciare indietro tasse, Inps, Irap e via dicendo.

Non ce l’ha più fatta, è stato costretto a chiudere e adesso fa il dipendente a 1.200 € al mese.

Equitalia gli ha presentato il conto: 425.000 €. I tributi da pagare sarebbero poco più di 200.000 €, ma sanzioni, aggi, interessi di mora e di rateizzazione, hanno fatto lievitare il conto.

Fanno quasi 4.000 € al mese per i prossimi 10 anni; lui ha uno stipendio di 1.200 € mensile.

Per bloccare subito le polemiche (ben gli sta imprenditore = evasore!!) passo ad un altro esempio eclatante: Giovanni.

Giovanni è un marito felice e un padre indaffarato di 5 figli. Lui lavora, la moglie pure. Contraggono un prestito per sistemare la casa dove abitano e acquistare una macchina.

Tutto fila liscio.

Non fanno una vita da nababbi, ma gli stipendi di entrambi bastano e avanzano per rispettare gli impegni presi.

Una sera Giovanni torna a casa e trova la sua giovane moglie distesa senza vita sul pavimento della cucina. Infarto a 42 anni.

La vita di Giovanni in un attimo diventa un incubo.

Va in banca a chiedere un allungamento del prestito in modo da ridurre l’importo della rata. La risposta del “gentilissimo” funzionario è drastica: quello che le è successo ci dispiace molto, ma non sono problemi nostri. Paghi la rata altrimenti le pignoriamo lo stipendio.

Detto fatto e il quinto dello stipendio non c’è più.

Giovanni prova a chiedere al proprietario dell’appartamento di abbassargli l’affitto. Richiesta non accettata. Giovanni non ce la fa, ritarda qualche rata, cambia casa promettendo al vecchio titolare che pagherà tutto il dovuto nei mesi successivi. Quest’ultimo non perde tempo: decreto ingiuntivo e altro pignoramento sullo stipendio, per i 2.000€ arretrati e altri 2.000€ di spese varie.

Cosa dovrebbe fare Giovanni?

Due storie diverse, ma molto simili. Due persone che trovano nella Legge 3/2012  la soluzione dei loro problemi. Non a caso la legge in questione viene denominata la Salva Suicidi.

Renzo ha messo a disposizione la sua casa che sarà venduta ad un prezzo congruo nei prossimi 4 anni. Non basterà a pagare l’intero debito. Il resto dovrà essere considerato da Equitalia come credito inesigibile.

Giovanni invece, che non ha una casa o un bene da mettere a disposizione, verserà la cifra che potrà dopo aver pagato l’affitto e sfamato i suoi figli. Nel frattempo dal suo stipendio VERRÀ TOLTO IL PIGNORAMENTO e tutte le azioni esecutive verranno sospese.

Sia Giovanni che Renzo potranno respirare, vivere un po’ più serenamente e tornare a essere una risorsa per le loro famiglie e per l’intera comunità. senza debiti

Ci sono oltre 7 milioni di italiani nelle condizioni di Giovanni e di Renzo, alle quali è giusto dare una seconda opportunità.

I debiti devono essere pagati, su questo non si discute. Ma quando la vessazione dello Stato si fa insopportabile o le condizioni di vita cambiano radicalmente, è giusto dare la possibilità al soggetto indebitato di poter vivere dignitosamente senza dover nascondersi o peggio….

Questo è il senso di una legge di civiltà, che esiste in tutto il mondo da decenni. Mondo che, anche per questo, cresce a ritmi molto più elevati del nostro Bel Paese.

Salvarsi dai debiti si può: Renzo e Giovanni lo stanno facendo e stanno ricominciando a vivere.

Se hai debiti o conosci qualcuno in stato di sovra indebitamento chiamami, ti aiuto a trovare la soluzione.

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Operiamo in tutta Italia

Buona vita!

Gianmario

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2 commenti su “Legge 3: Storie di ORDINARIO INDEBITAMENTO”

  1. Sapete che penso davvero… Ma tra un secolo che tutti noi non ci saremo più nemmeno le ossa forse….Tutto queste frustrazioni x un ciclo biologico di vita simile a tutti….Xche dobbiamo viverlo con paure,ansie, nasconderci ad un postino che bussa?Xche? Ho debiti! Ebbene si c’è l’ho voglio risolverlo….Ho un estremo bisogno di riconquistare la mia dignità…. Quindi Tu Stato devi mettermi in condizione di farlo….In fondo se ci sono debiti xche abbiamo rischiato sulla nostra pelle altrimenti eravamo solo dei poveri disoccupati ad aspettare il tempo che passa seduti ad un bar…..Oggi ancora non ho risolto ma sono almeno fiducioso di aver incontrato x caso su internet dei professionisti in grado di darmi un po di speranza…Grazie

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    • Buongiorno Roberto.
      Qualcuno sostiene che la vita è una ruota che gira, il che significa che se oggi gira dalla parte “negativa” prima o poi girerà dalla parte positiva, e io ci credo.Vorrei provare a far girare la sua ruota di modo che arrivi la parte buona. La contatto in privato alla sua mail per fissare un primo incontro, gratuito, e capire la sua situazione e come risolverla. (La contatto da nominativi@stepsoluzioni.com)
      Buona Vita!

      Rispondi

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