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LEGGE 3 DEL 2012: GRAZIE AL CORONAVIRUS ORA SAPPIAMO CHE ESISTE.

Usciamo in questi giorni da un’esperienza che non avremo mai pensato di poter vivere.

Senza nessun preavviso, il 9 marzo tutta l’Italia ha conosciuto una nuova realtà: la totale segregazione in casa, senza possibilità di muoversi se non per motivi urgenti o per comperare da mangiare.

Aziende, scuole, ristoranti, bar, piscine, uffici pubblici, banche, aerei, treni. Tutto chiuso.

Abbiamo visto file interminabili davanti ai supermercati, abbiamo visto gente che riempiva i carrelli come se stesse per scoppiare una guerra.

In giro per le strade la sensazione era terribile, sembrava di vivere in città fantasma. La sera il silenzio era assordante.
Abbiamo visto camion militari incolonnati, di notte, pieni di bare.

Da un iniziale ed ottimistico “andrà tutto bene” siamo passati ad un più prudenziale “speriamo di farcela”.

I notiziari davano freddi resoconti sul numero di contagiati, sul numero di ricoverati e, purtroppo anche sul numero di vittime. Hanno reso la visione del telegiornale un appuntamento fisso della giornata e non hanno fatto nulla per rincuorare gli ascoltatori.

Anzi, a mio modesto avviso, hanno sparso molto più terrore del necessario.

Ci siamo riscoperti cuochi, lettori, giardinieri, addetti alla pulizia di casa e abbiamo riscoperto con alterni successi il bricolage.

Abbiamo visto centinaia di runner che una volta finita la quarantena sono scomparsi.
I Cani non ne potevano più di portare a spasso i padroni.

Ci siamo adattati a diventare assistenti degli insegnanti che cercavano, a volte anche goffamente, di tenere le lezioni con i nuovi strumenti tecnologici.

Abbiamo scoperto che esiste Skype, Zoom, GoToWebinar, Streamyard e centinaia di altre piattaforme per incontrarsi a distanza.

Ora pian piano ne stiamo uscendo e la frase che molti continuavano a ripetere come un mantra “niente sarà come prima” già dopo le prime partite di calcio trasmesse in televisione ha dimostrato di non avere molto significato, almeno riferita al popolo italiano.

Qualcosa di sicuro non sarà più come prima: l’economia di questo Paese, già disastrato dopo la crisi del 2008-2009 ha subito un colpo veramente duro.

Nel 2009, peggiore anno di quella crisi economica il PIL ebbe un calo del 5% circa, per poi non essere più recuperato negli anni successivi.

Varie fonti come Bankitalia, Associazioni industriali, Confcommercio e uffici studi di molte organizzazioni internazionali, stimano per il 2020 una perdita di PIL che andrà dal -9% al -15%.

La Caritas annuncia una crescita del 114% di richieste presso i suoi centri. I Banchi dei Pegni registrano una crescita del 30% di accessi e hanno dovuto prevedere aperture straordinarie.

Sono 400.000 – dichiara l’ISTAT – le persone che nei mesi di marzo e aprile hanno perso il proprio posto di lavoro. Tenuto conto che i licenziamenti sono stati bloccati per decreto del Presidente del Consiglio, questi posti di lavoro risultano persi perché sono state chiuse aziende.

Cosa succederà quando le aziende potranno licenziare per evidente mancanza di lavoro?

Si stimano in circa un milione i nuovi poveri, a causa del Coronavirus.

Tenendo conto che prima della pandemia le famiglie che vivevano l’incubo di debiti che non sarebbero mai riuscite a pagare erano 2,5 milioni, possiamo proprio affermare che dal punto di vista finanziario ed economico, la frase “niente sarà come prima” ci può tranquillamente stare.

Qualcosa di buono però questo virus l’ha portato.

Ha fatto sì che moltissimi “esperti” nella soluzione dei debiti, finalmente si palesassero.

Da alcune settimane infatti la Legge 3 del 2012 è diventata la panacea di tutti i mali, e viene citata, molte volte anche a sproposito, praticamente ogni giorno da qualche nuovo esperto o da qualche nuova associazione di esperti o sedicenti tali.

Finalmente!

Dopo 4 anni di sforzi sovrumani per portare a conoscenza degli italiani il fatto che esiste una legge dello Stato che li può aiutare a risolvere i loro problemi di sovra indebitamento, finalmente ora tutti parlano di questa soluzione miracolosa.

Non possiamo che esserne contenti sia chiaro, ma ora il nostro sforzo sarà indirizzato a mettere in guardia chi ha bisogno di questa soluzione.

Come sempre succede, quando un mercato diventa florido nascono nuovi soggetti che ovviamente tentano di monetizzare il più possibile e il più in fretta possibile.

Questi sono i cialtroni, facilmente riconoscibili e da cui bisogna stare assolutamente alla larga.

Sono quelli che fino a ieri magari vendevano mutui o cessioni del quinto con tassi usurari e ora, fulminati sulla via dell’Etica passano dall’altra parte della barricata.

Oppure quelli che fino a ieri montavano pannelli fotovoltaici o impianti sanitari e sono d’improvviso diventati espertissimi della Legge Salva Suicidi con decine, ma che dico decine centinaia di pratiche già portate a buon fine.

Oppure quelli che mandano in giro per il Paese decine di migliaia di scappati di casa, inquadrati in una qualche forma di network marketing travestito da rete di professionisti che della legge 3 non sanno nemmeno scriverne la definizione esatta.

Hanno messo su siti internet luccicanti con numeri sparati a caso per far credere di avere migliaia di casi risolti.
Con questi basta andare un po’ a fondo nel valutarli e ci si accorge subito delle palle che stanno raccontando.

E poi ci sono quelli che io chiamo i “pentiti”

Quelli che fino a sei mesi fa dicevano che la legge 3 del 2012 non esiste, che non funziona, che non è adatta, che non risolve i problemi, che è addirittura immorale.

Questi sono i più pericolosi. Perché son professionisti. Non della materia sia chiaro, ma per definizione, essendo iscritti a qualche albo o ordine professionale.

Avvocati e commercialisti che tutto ad un tratto sono diventati esperti di sovra indebitamento e che pontificano nei media il fatto che ora la (adesso) famosa Legge Salva Suicidi è l’unica via per uscire dal tunnel dei troppi debiti da pagare.

  • Sono i più pericolosi perché hanno ancora quell’aurea di autorevolezza data dal passato.
  • Sono pericolosi perché nella maggior parte dei casi non sanno nulla di una materia così delicata e fondamentale per la vita delle persone.
  • Sono pericolosi perché ancora molti si fidano di loro.

Sia chiaro, non sto facendo di tutta un’erba un fascio. Ci sono molti professionisti preparati e moralmente a posto a cui affidarsi senza paura, perché essendo intelligenti, vi indicheranno il nome di un vero esperto a cui affidarsi.

Per tutti gli altri un consiglio: fate loro due semplici domande.

  • La prima: “mi risulta che questa legge esista del 2012, perché non me ne hai mai parlato prima?”
  • La seconda: “tu ti definisci esperto. Mi fai vedere quante pratiche hai presentato e quanti risultati hai ottenuto?”.

Non servirà perdere altro tempo, uscite dall’ufficio, prendete il telefonino e componete il numero dei veri e unici esperti presenti in tutte le Regioni Italiane: ☎️ 800-662518.

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Buona Vita.


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