Come tutelarsi dai debiti dei genitori in vita è una domanda che affiora spesso nella mente di chi si trova a fare i conti con situazioni familiari difficili, in cui i genitori accumulano debiti e tu, figlio, ti ritrovi a chiederti se ne sarai coinvolto.
La paura che quei problemi economici possano diventare anche tuoi è reale.
Ma è fondata?
Immagina questa scena: tuo padre riceve raccomandate da parte di creditori, Equitalia ha già avviato delle procedure e tu convivi con lui. Un dubbio ti assale: “Se lui non paga, tocca a me?”
Questa incertezza pesa come un macigno.
Si inizia con una preoccupazione vaga e si va avanti con l’ansia costante che, da un momento all’altro, arrivi un pignoramento o una richiesta ufficiale a tuo nome.
Molti pensano che, in qualche modo, i debiti dei genitori possano passare automaticamente ai figli, altri invece sono convinti che basti "non firmare nulla" per stare al sicuro.
La verità è che esistono dei casi in cui i figli possono essere effettivamente coinvolti nei debiti dei genitori, anche se questi sono ancora in vita.
La situazione peggiora se si condividono beni, conti correnti, o se si garantisce un prestito.
Non basta “non sapere” per non essere coinvolti, in alcuni casi, il rischio è concreto e può trasformarsi in un incubo legale e patrimoniale.
Aspettare senza agire non è mai la scelta giusta, perché mentre tu stai a guardare, il debito si gonfia, i tassi aumentano, i creditori si fanno sempre più vicini e quando arrivano, non bussano: entrano di prepotenza!
Quindi, cosa puoi fare davvero per difenderti?
Quali sono i debiti che si trasmettono ai figli?
Quando si parla di debiti che si trasmettono ai figli, si entra in un terreno scivoloso, dove la disinformazione fa più danni del debito stesso.
C’è chi crede che tutti i debiti passino automaticamente da genitore a figlio e chi invece pensa che tanto “se non firmo niente, non succede nulla”.
Entrambe le convinzioni sono sbagliate e pericolose.
Facciamo subito chiarezza: nessun debito si trasmette in automatico se il genitore è ancora in vita.
Finché una persona è viva, è lei – e solo lei – a rispondere dei propri debiti, ma ci sono delle situazioni in cui i figli possono ritrovarsi coinvolti:
- Se hanno firmato come coobbligati, garanti o fideiussori per un prestito o un mutuo del genitore.
- Se vivono nella stessa casa e hanno conti o beni in comune che possono essere aggrediti dai creditori.
- Se ricevono somme di denaro o beni dal genitore indebitato, che possono essere visti come “sottrazione di beni” dai creditori.
Poi c’è il momento in cui il genitore viene a mancare e qui cambia tutto: con l’eredità, debiti e beni viaggiano insieme e tu non puoi prendere uno e rifiutare l’altro.
È proprio qui che molte famiglie cadono nella trappola.
Chi non conosce le regole accetta l’eredità “per amore” o “per dovere”, e si ritrova caricato di debiti che non aveva mai fatto, ma che ora pesano tutti su di lui.
In pratica, i debiti possono ricadere sui figli se si fanno scelte sbagliate, o peggio ancora, se non si fa alcuna scelta.
Il silenzio, l’indecisione o la mancanza di informazione sono il terreno fertile su cui i creditori agiscono.
Chi paga i debiti di un genitore in vita?
La risposta diretta è semplice: i debiti di un genitore in vita li paga solo il genitore stesso.
Però bisogna fare attenzione, perché la realtà, soprattutto quando entrano in gioco i rapporti familiari e le convivenze, è molto più complicata di così.
Vediamo meglio.
Finché un genitore è in vita, è lui il solo responsabile dei suoi debiti, che siano con le banche, con l’Agenzia delle Entrate, con Equitalia o con finanziarie.
Nessuno può costringere legalmente un figlio a pagare al posto suo.
Allora perché tante persone si ritrovano comunque coinvolte?
Perché, nella pratica, esistono legami economici, emotivi o patrimoniali che possono trascinare anche chi non ha mai firmato nulla:
- Vivi con un genitore indebitato? I suoi creditori possono pignorare beni in casa, anche se sono tuoi, a meno che tu non dimostri la proprietà con documenti.
- Hai un conto cointestato con lui? I soldi su quel conto sono attaccabili.
- Tuo padre ti ha intestato un’auto o una casa per “metterla al sicuro”? Quella mossa può essere vista come un tentativo di frode e revocata.
- Hai firmato da garante per aiutarlo a ottenere un finanziamento? Se lui non paga, paghi tu.
Il confine tra ciò che è tuo e ciò che è suo si fa sottile quando ci sono debiti in ballo e se non agisci in tempo, rischi che questa linea si spezzi del tutto.
Inoltre, il senso di colpa e l’affetto spesso portano a fare passi azzardati:
- prestare soldi,
- intestarsi finanziamenti,
- saldare rate “una tantum” pensando di risolvere.
Ogni passo falso può trasformarti da semplice spettatore a responsabile a tutti gli effetti.
Il problema, quindi, non è solo legale, è pratico ed è quotidiano.
Chi ha un genitore con debiti importanti vive con il fiato sospeso, aspettando il prossimo avviso, la prossima chiamata, il prossimo pignoramento.
Come evitare che i debiti dei genitori ricadano sui figli?
Evitare che i debiti dei genitori ricadano sui figli è possibile, ma solo se si agisce con lucidità, prima che sia troppo tardi.
Il primo errore da evitare è pensare: “Tanto non ho firmato nulla, quindi sono al sicuro.”
No, i pericoli non arrivano solo da quello che firmi, ma anche da quello che non controlli.
Ci sono tre elementi chiave da tenere d’occhio:
- La convivenza: vivere sotto lo stesso tetto con un genitore indebitato può metterti a rischio, soprattutto se non è chiaro cosa è tuo e cosa è suo.
Se entrano gli ufficiali giudiziari per un pignoramento, tutto quello che trovano può finire nel mirino, a meno che tu non riesca a dimostrare di esserne il legittimo proprietario con documenti validi e datati. - Le intestazioni fittizie: passare immobili, auto o beni ai figli “per proteggerli” è una pratica rischiosa. I creditori possono chiedere la revoca di questi trasferimenti se fatti in tempi sospetti. Pensare di salvare qualcosa in questo modo significa solo peggiorare la situazione.
- I conti in comune: avere un conto corrente cointestato con un genitore indebitato significa esporsi direttamente. Anche se i soldi sono tuoi, legalmente sono anche suoi e quindi, aggredibili.
Tuttavia il pericolo maggiore resta quello che succede dopo la morte del genitore, in quel momento, se accetti l’eredità senza sapere cosa stai accettando, potresti caricarti di tutti i debiti rimasti, anche quelli nascosti, anche quelli che non ti ha mai detto.
Il vero modo per tutelarti è informarti prima, chiarire le posizioni, separare le responsabilità e, soprattutto, non rimanere in silenzio.
Perché i creditori non aspettano, non chiedono permesso e quando arriva il momento, agiscono senza che nessuno possa fermarli.
Se non hai preso le dovute precauzioni, sarai tu a pagarne le conseguenze, anche se non hai fatto nulla per meritartelo.
Ora, però, parliamoci chiaro.
Cosa succede se i debiti sono già arrivati?
Se le lettere sono in casa, le minacce diventano realtà e tu non hai i soldi per far fronte a tutto questo?
Devi pagare i debiti ma non hai soldi? Scopri l’unica soluzione per ripulirti e ripartire pulito
Se ti ritrovi sommerso dai debiti, magari anche per colpa di una situazione familiare fuori controllo e non hai soldi per pagare, la sensazione è quella di essere finito in un vicolo cieco.
Ogni giorno è una corsa a evitare telefonate, raccomandate, pignoramenti, i creditori non si fermano e tu ti senti come se stessi annegando, senza alcuna via d’uscita.
Molti, in queste condizioni, cercano soluzioni rapide.
C'è chi si affida a prestiti tra privati, chi prova a consolidare i debiti con nuove rate, chi spera che qualcosa cambi da solo, ma tutto questo è solo un rimandare l’inevitabile.
Perché quando non hai niente, non puoi risolvere un problema con gli stessi strumenti che lo hanno creato.
Ecco perché c’è una sola strada che, se davvero sei in una situazione di crisi profonda, può permetterti di ripulirti da tutto e ricominciare.
Si tratta delle procedure contro il sovraindebitamento introdotte dalla legge 3 del 2012 e contenute nel codice della crisi.
Un meccanismo legale, riconosciuto e accessibile, pensato proprio per le persone che non ce la fanno più a uscire dai debiti.
Non si tratta di “magie” o trucchetti: è un percorso serio, controllato da un giudice, che ti permette di:
- mettere a disposizione solo quello che puoi, per un tempo limitato;
- bloccare ogni azione esecutiva o pignoramento da parte dei creditori;
- ottenere, alla fine del percorso, la cancellazione di tutti i debiti residui, anche quelli con l’Agenzia delle Entrate, le banche e le finanziarie.
Non tutti possono accedere, ma solo chi è davvero in crisi, senza possibilità concrete di pagare i propri debiti.
Aspettare non fa che peggiorare le cose: i debiti crescono, gli interessi si moltiplicano e i creditori si organizzano.
Adesso che hai capito come tutelarti dai debiti dei genitori in vita, il passo successivo è comprendere se anche tu, nel tuo caso specifico, puoi usare queste procedure per liberarti dai debiti e ricominciare da zero.
Imprenditore onesto, schiacciato dai debiti: come Giorgio si è liberato grazie alla legge
Giorgio è un imprenditore e la sua storia potrebbe essere quella di tanti.
Aveva un sogno: rilevare un’azienda in cui aveva creduto per anni, costruire valore, crescere.
Non voleva certo finire sommerso da quasi 400.000 euro di debiti, eppure, è andata così.
La sua discesa è iniziata con una scelta fatta in buona fede: investire in quell’azienda, ma quello che non sapeva, era che dietro quei numeri c’era un falso in bilancio.
Lo scoprì solo dopo, quando ormai era troppo tardi.
Nel tentativo di rimediare, Giorgio ha investito ogni risorsa, ha cercato soluzioni, ha resistito, ma la realtà è che si era infilato in un vortice di debiti aziendali, dove ogni decisione sembrava peggiorare la situazione.
Nel frattempo, il prezzo più alto non lo stavano pagando i conti, ma il suo corpo.
Lo stress e l’angoscia lo hanno portato a sviluppare seri problemi di salute, compreso un danno cardiaco permanente.
Ogni mattina era una lotta: costruire qualcosa sapendo che non avrebbe mai coperto quel buco nero.
Poi, un amico gli ha parlato della possibilità di agire con le procedure previste dalla legge sul sovraindebitamento.
Un percorso serio, riservato a chi è in buona fede e merita una seconda occasione.
Giorgio ha scelto di affrontare tutto: ha ricostruito ogni dettaglio, ha rivisto ogni errore e si è affidato a chi sapeva guidarlo.
Il Tribunale lo ha liberato dal peso schiacciante dei debiti e Giorgio metterà a disposizione solo quello che può.
Oggi è finalmente libero e soprattutto, ha ripreso in mano la sua vita e la sua attività con uno sguardo nuovo: non più schiacciato dal passato, ma proiettato nel futuro.
Guarda ora la video testimonianza di Giorgio e scopri come anche tu puoi ripartire, se ti trovi in una situazione simile
Testimonianze Clienti
Milioni di persone ogni giorno soffrono a causa dei troppi debiti, affrontando rate impossibili e venendo assillate dai creditori, il che non lascia spazio per una vita serena.
Tuttavia, centinaia di famiglie hanno già risolto in modo definitivo i loro problemi di sovraindebitamento.
Molte delle storie di coloro che si sono liberati da questo enorme peso grazie a Legge3.it sono state raccolte nel libro intitolato Fatti e Non Parole, voluto proprio per dare speranza a chi oggi soffre.
Le storie scritte sono diverse tra loro, storie di imprenditori, genitori, figli, dipendenti, ecc.
Rappresentano le tantissime modalità in cui milioni di italiani oggi si trovano a causa del sovraindebitamento, culminando sempre in un vero riscatto sociale, emotivo e familiare.
Il libro si intitola Fatti e Non Parole proprio perché non si limita a raccontare esperienze possibili, ma raccoglie fatti veri supportati da documenti scritti.
A conferma di ciò, all'interno del libro sono presenti le sentenze dei tribunali che hanno liberato i protagonisti dai debiti e le lettere di ringraziamento che i clienti ci hanno inviato e in molti casi anche articoli di giornale che hanno trattato le sentenze.
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Gianmario Bertollo

