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Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza: cosa è cambiato davvero per chi ha troppi debiti

Il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza ha cambiato le regole per chi è sommerso dai debiti e non riesce più a uscirne. 

In pochi sanno che questo codice riguarda anche chi non ha un’azienda, anche chi è un privato, un consumatore, una persona comune.

Se sei pieno di debiti e ogni mese ti chiedi come farai a pagare tutto, allora quello che stai per leggere ti riguarda da vicino.

Per anni in Italia chi non riusciva a pagare era considerato un fallito, non solo in tribunale, ma anche nella vita. 

Non c’erano vie d’uscita: ti ritrovavi inseguito da creditori, cartelle, finanziarie, magari anche pignoramenti e tutto questo sembrava normale.

Con l’arrivo del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, questa logica si è spezzata, per la prima volta è stata riconosciuta anche per le persone in crisi la possibilità di ripartire da zero, legalmente.

Non si tratta di una scorciatoia, ma di una procedura prevista dalla legge che ti permette, in presenza di certe condizioni, di cancellare tutti i tuoi debiti residui.

 

Molti continuano a pensare che queste leggi siano riservate solo alle imprese, ma la verità è che oggi le tutele più forti riguardano proprio chi è sovraindebitato.

Non importa se sei un piccolo imprenditore, un artigiano, un ex lavoratore autonomo o un padre di famiglia sommerso dalle rate, se non riesci più a pagare tutto, questa legge ti riguarda.

Il problema è che tanti non lo sanno, o peggio, si affidano a chi propone soluzioni che non portano a nulla, o che peggiorano la situazione.

Intanto il tempo passa, i debiti aumentano, e prima o poi il creditore si muove e quando lo fa, è troppo tardi per scegliere.

Per questo è importante sapere cosa è cambiato davvero con il nuovo codice della crisi.

CCII: Il fallimento è finito (almeno per chi non può più pagare)

Per decenni, chi non riusciva più a pagare i debiti veniva trattato come un colpevole.

La legge fallimentare, nata quasi un secolo fa, vedeva il debitore come uno che aveva sbagliato e che doveva pagare fino all’ultimo centesimo, anche se non aveva più nulla.

Così, chi cadeva in una crisi economica, si ritrovava anche senza dignità, ma dal 15 luglio 2022 le cose sono cambiate: con l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, la parola fallimento è sparita per sempre.

Con essa è sparito anche tutto quel mondo fatto di umiliazione, paura, burocrazia inutile e impossibilità di ripartire.

Questo non riguarda solo le imprese, anzi.

Il vero cambiamento riguarda proprio le persone e le famiglie che vivono una condizione di sovraindebitamento, cioè che hanno troppi debiti rispetto alle loro reali possibilità.

Parliamo di chi ha accumulato rate, mutui, prestiti, cartelle esattoriali e non sa più da che parte cominciare.

Il nuovo codice ha preso ciò che già esisteva nella Legge 3 del 2012, la prima vera legge pensata per aiutare chi è sommerso dai debiti, e l’ha rafforzata.

Ora è tutto più chiaro, più accessibile e soprattutto più efficace.

Non si tratta solo di cambiare i termini giuridici. il cambiamento è profondo: non sei più un fallito, sei una persona in crisi che ha diritto a essere aiutata.

È proprio su questo punto che il codice fa la differenza.

Oggi la legge prevede strumenti specifici che ti permettono, anche se non hai più nulla, di affrontare la tua situazione con un percorso guidato e alla fine liberarti dai debiti definitivamente.

Chi pensa che sia come prima, si sbaglia di grosso.

La vera novità del codice della crisi: chi è in crisi può uscirne, per sempre

Fino a pochi anni fa, chi era sommerso dai debiti aveva davanti a sé solo due strade:

  • continuare a pagare tutto, anche quello che non poteva più permettersi,

  • oppure aspettare che i creditori lo portassero in tribunale per portargli via il possibile.

Oggi, con l’introduzione del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, c’è un’alternativa concreta: una via d’uscita legale, certa e definitiva.

Per chi vive una vera situazione di sovraindebitamento – e quindi non riesce più a pagare mutui, rate, finanziamenti o tasse – esistono delle procedure previste dalla legge che permettono di chiudere con il passato.

Nel senso letterale del termine: ripartire da zero, senza più debiti sulle spalle.

Come funziona?

La persona in difficoltà si impegna a mettere a disposizione, per un periodo limitato, ciò che è nelle sue possibilità.

Non parliamo di vendere casa o beni vitali: si parla di una disponibilità concreta, proporzionata alla situazione.

Dopo un massimo di tre anni, tutti i debiti residui vengono cancellati per sempre, senza possibilità che i creditori tornino a chiedere altri soldi.

Questa è la vera rivoluzione del nuovo codice della crisi. 

Sei tu a muoverti per primo, puoi decidere come gestire il tuo percorso, con l’aiuto di chi conosce bene la legge, ma se aspetti, rischi che siano i creditori a prendere il controllo e a quel punto non potrai più scegliere nulla.

È qui che entra in gioco la vera posta in gioco: non si tratta solo di risolvere i debiti, ma di farlo nel modo giusto, al momento giusto, prima che sia troppo tardi.

Perché oggi è più facile accedere (e più pericoloso aspettare)

Per anni, accedere alle procedure contro il sovraindebitamento sembrava un’impresa impossibile.

Tra vincoli rigidi, giudizi severi e regole poco chiare, in molti si arrendevano ancora prima di provarci.

Con l’arrivo del nuovo Codice della crisi, tutto è cambiato, oggi è molto più semplice iniziare il percorso che ti porta a liberarti dai debiti una volta per tutte.

Le nuove regole hanno abbassato molte delle barriere che prima impedivano a tante persone di chiedere aiuto.

Basta dimostrare di non aver agito con dolo o colpa grave

Questo significa che, se hai preso dei finanziamenti in buona fede e poi la situazione è precipitata, hai diritto ad accedere alle procedure, ma la novità più importante riguarda il tempo.

Oggi ci sono strumenti specifici anche per:

  • chi non ha nulla da offrire (la cosiddetta esdebitazione dell’incapiente),

  • chi condivide i debiti con familiari (la procedura familiare),

  • chi è stato segnalato nelle banche dati e pensa di non avere più alcuna possibilità.

La verità è che le tutele ci sono, sono chiare, e funzionano, ma solo se sei tu a muoverti per primo.

Perché con il nuovo codice della crisi, anche i tuoi creditori possono aprire la procedura e quando lo fanno loro, non lo fanno per aiutarti. Lo fanno per riprendersi il più possibile e in quel caso, non avrai più voce in capitolo.

Aspettare, rimandare, sperare che qualcosa cambi da solo… è proprio quello che aspettano i tuoi creditori.

Perché ogni mese che passa, la tua situazione peggiora e loro si preparano a colpire.

Le bufale che ti raccontano (e ti fanno solo perdere tempo e soldi)

Quando si parla di debiti, tutti hanno un consiglio da dare, c’è chi ti parla del saldo a stralcio come fosse la bacchetta magica, chi ti propone di rifare le cambiali, chi ti dice che non c’è niente da fare, ma quasi nessuno ti dice la verità.

La verità è che il saldo a stralcio non è una soluzione per chi è davvero sovraindebitato, funziona solo in casi specifici, solo per un singolo debito e anche quando va in porto, non ti libera dalle altre posizioni aperte.

Peggio ancora: resterai comunque segnalato nelle banche dati, quindi non potrai mai ripartire davvero.

Poi c’è chi ti propone una “nuova rateizzazione”, ma anche qui, nessuna magia: il debito resta, gli interessi corrono e ti ritrovi con nuovi debiti da onorare ogni mese.

Un altro peso, non una soluzione.

Infine ci sono i professionisti “esperti di debiti” che parlano del nuovo Codice come se introducesse il “fallimento del privato”. Un’assurdità totale.

La parola “fallimento” non esiste più in questo contesto e chi continua a usarla lo fa per ignoranza o per farti paura, spesso solo per convincerti a scegliere soluzioni che non ti aiutano.

  • Chi non conosce le procedure contro il sovraindebitamento le ignora.

  • Chi non sa applicarle, le denigra.

  • Chi non è capace di seguirle, ti propone scorciatoie che ti lasciano nei guai.

Mentre loro parlano, il tuo debito aumenta, le lettere dei creditori continuano ad arrivare e il rischio che sia troppo tardi cresce ogni giorno.

Non lasciarti confondere: quando si tratta di uscire dai debiti, le mezze soluzioni non esistono.

Le parole che devi cercare nel codice della crisi (anche se non lo leggerai mai)

Il codice della crisi può sembrare un documento freddo, pieno di articoli e termini complicati, ma dentro quelle pagine c’è la legge che ti può liberare dai debiti per sempre.

Non ti serve leggerlo tutto, ma è importante sapere quali parole contano per te.

Perché quando cerchi una via d’uscita, ti capiterà di sentir parlare di “concordato minore”, “piano del consumatore” o “liquidazione del patrimonio” e se non sai cosa significano, rischi di essere confuso o mal consigliato.

Facciamo chiarezza.

Oggi, la Legge 3 del 2012 non è scomparsa, è stata assorbita dentro il nuovo codice della crisi, ma i suoi principi sono rimasti gli stessi.

Le procedure per chi è in crisi sono diventate più forti, più chiare e più accessibili, alcuni nomi sono cambiati, ma la sostanza è quella di sempre: aiutare le persone sovraindebitate a uscire dal tunnel.

Ecco le parole che potresti incontrare:

  • Piano del consumatore → oggi si chiama Piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore, è la procedura pensata per chi ha debiti ma non ha un’attività d’impresa.

  • Accordo di composizione della crisi → ora si chiama Concordato minore, ed è riservato a piccoli imprenditori e partite IVA.

  • Liquidazione del patrimonio → nel nuovo codice si parla di liquidazione controllata, ma la logica è diversa: a fine percorso i debiti vengono cancellati.

  • Esdebitazione dell’incapiente → una procedura che permette di cancellare tutti i debiti anche a chi non ha nulla da offrire.

Queste non sono sigle da tribunale, sono gli strumenti concreti che la legge ti mette a disposizione per chiudere con il passato e ricominciare da capo.

Saperli riconoscere è il primo passo per non cadere in trappola quando ti propongono soluzioni alternative che non ti porteranno da nessuna parte.

codice crisi impresa

Se hai troppi debiti, questa è l’unica vera strada legale per uscirne

Quando si è sommersi dai debiti, è facile sentirsi bloccati, ogni giorno è un peso. 

Ogni telefonata e ogni lettera può essere una nuova minaccia e mentre tu cerchi di tenere tutto insieme, la situazione peggiora, lentamente ma inesorabilmente.

Eppure, oggi la legge ti dà la possibilità di liberarti da tutto questo.

Non con soluzioni strane, non con compromessi, ma con una procedura legale chiara, prevista dallo Stato.

Non servono trucchi. Non servono “esperti” che ti riempiono di promesse e poi spariscono, serve solo conoscere il percorso giusto, quello previsto nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, per chi vive una situazione di sovraindebitamento.

  • Non stiamo parlando di “non pagare i debiti”.

  • Non stiamo parlando di evitare le responsabilità.

  • Stiamo parlando di affrontare la realtà e uscirne nel modo giusto, con dignità e senza rischi.

Chi ti propone altro, spesso lo fa per due motivi:

  • o non conosce queste procedure,

  • oppure ha interesse a proporti soluzioni che non risolvono nulla.

Oggi non puoi più permetterti di sbagliare strada, perché il tempo non è neutro: gioca contro di te.

Più aspetti, più i creditori si rafforzano e se sono loro a muoversi, non potrai più difenderti come potresti ora.

Se sei in una situazione che non riesci più a gestire, sappi che esiste un modo per uscirne, in modo definitivo, legale, protetto.

Ed è questo il momento di iniziare a capire come funziona.

Schiacciata dai debiti, libera per sempre — la testimonianza di Pamela che ce l’ha fatta

Capire che esiste una strada per uscire dai debiti è importante, ma vedere che qualcuno ci è riuscito, in una situazione che sembrava senza via di scampo, cambia tutto.

La storia di Pamela è l’esempio perfetto di cosa significa passare dal buio più profondo a una nuova vita e non si tratta di parole: è una sentenza reale, con un risultato che ha dell’incredibile.

Tutto è iniziato quando aveva solo 24 anni, incinta, senza reddito, si è fidata dell’uomo che aveva sposato e ha accettato di intestarsi un mutuo per un immobile, convinta che fosse un investimento per la famiglia.

In realtà era un rudere e quando il marito l’ha demolito, facendo decadere la concessione edilizia, l’immobile è diventato un terreno agricolo senza valore, ma il debito è rimasto su di lei.

Poi lui è sparito, lasciandola con una bambina piccola, senza soldi, senza casa, senza aiuto.

Lei è tornata a vivere dai genitori, dormendo su un divano letto, mentre le banche la perseguitavano per il mutuo mai pagato, oltre 70.000 euro di debiti.

Anni di dolore, insonnia, malesseri fisici, pensieri bui e soprattutto la sensazione che nessuno potesse davvero aiutarla: avvocati avevano promesso, ma nessuno aveva fatto nulla, la fiducia era distrutta.

Una sera Pamela ha trovato online Legge3.it, l'organizzazione N.1 in Italia per liberarti dai debiti in modo garantito.

Nonostante la paura, si è affidata a chi conosce davvero le procedure previste dalla legge.

Il risultato è stato che Pamela ha chiuso tutto e il Tribunale di Rovigo l’ha liberata da tutti i suoi debiti.

Oggi Pamela ha ricominciato a vivere, non solo ha ritrovato il sorriso: ha ritrovato una vita libera, senza il peso del passato.

Quel buco nero in cui stava cadendo è diventato un ponte e lei l’ha attraversato.

Guarda la video-testimonianza completa di Pamela e ascolta dalla sua voce come è riuscita a uscire dai debiti e ricominciare da capo.

Testimonianze Clienti

In Legge3.it aiutiamo da anni famiglie in sovraindebitamento ad uscire da questa condizione definitivamente!

Lo dimostrano le 470 persone che abbiamo aiutato a liberarsi da 207.456.000 euro di debiti insostenibili e che mai avrebbero potuto pagare.

Alcune di queste storie, sono raccolte nel libro Fatti e Non Parole e, proprio perché di fatti si parla, nel libro, oltre le storie raccontate, ci sono le sentenze dei tribunali e ci sono anche le lettere di ringraziamento di chi ha raggiunto l’obiettivo.

Sono storie vere, fatte di lacrime e sofferenza prima e di gioia e serenità ritrovata dopo!

 

Sappiamo benissimo quanto sia impossibile vivere in condizione di sovraindebitamento, ma in queste testimonianze si vede chiaramente la bellezza delle persone che hanno ritrovato la serenità di una vita regolare, senza più il peso di debiti insostenibili.

 

Puoi scaricare integralmente il libro Fatti e Non Parole sul tuo computer o sul tuo telefono, cliccando sull’immagine qui di fianco, senza dover lasciare alcun dato.

Avrai modo di leggere tutte le storie riportate e riconoscerti in quella a te più vicina.

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Buona vita!

 

Gianmario Bertollo

 

 

 

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