Nuovo caso di successo Legge3.it
TRIBUNALE DI ROMA – Procedura di Liquidazione Controllata del Patrimonio






Marzia non ha mai smesso di lottare. Ha resistito oltre 15 anni, sopportando il peso di debiti cresciuti nel tempo e di un sistema che non le ha lasciato vie d’uscita. Oggi, finalmente, può tirare un sospiro di sollievo:
- il giudice del tribunale di Roma ha accolto la nostra richiesta ed ha dichiarato aperta la procedura di liquidazione controllata.
Una notizia che segna un punto di svolta definitivo nella sua vita. Grazie a questa sentenza, Marzia potrà lasciarsi alle spalle ogni angoscia del passato e guardare al futuro con serenità.
Una vita fatta di scelte coraggiose e sacrifici continui
Nel 2002, dopo la perdita della madre, Marzia ha deciso di lasciare un impiego sicuro per costruire qualcosa di suo nel settore della mediazione creditizia. Lavorava come consulente con partita IVA, e per alcuni anni è riuscita a sostenere tutte le spese: il mutuo per la casa, le tasse, persino un’auto acquistata a rate.
Poi è arrivato il 2008 e con esso la crisi dei mutui subprime, che ha fatto crollare il fatturato e le speranze. Marzia ha resistito, ha chiesto un fido alla banca, ha provato a ristrutturare i debiti. Ma col passare degli anni la situazione si è aggravata: ha dovuto svendere l’immobile, affrontare affitti insostenibili, trasferirsi dal nonno. Tutto questo mentre cercava, con ogni mezzo, di lavorare e mantenere la famiglia.
Nel frattempo le cartelle esattoriali si accumulavano. Ha aderito a tutte le rottamazioni possibili, ha versato oltre 35.000 euro durante il COVID, ha pagato l’INPS, ha cercato in ogni modo di regolarizzarsi. Ma nel 2023, incinta e con un reddito in calo, ha dovuto arrendersi: non poteva più farcela da sola.
Il punto di svolta
Quando Marzia si è rivolta a noi, la sua situazione era compromessa. Ma dopo un’attenta analisi abbiamo verificato che c’erano i presupposti per attivare una procedura di sovraindebitamento (come previsto dalla legge 3/2012 e dal codice della crisi), in particolare una procedura di liquidazione controllata.
Abbiamo raccolto la documentazione, costruito il piano, assistito Marzia passo dopo passo e alla fine il giudice del tribunale di Roma ha accolto la nostra istanza, ha riconosciuto che la situazione debitoria non era imputabile a dolo o colpa, ma alle difficoltà impreviste e indipendenti dalla sua volontà… ed ha emesso la sentenza che libera Marzia per sempre!
Il sollievo dopo anni di angoscia
Grazie alla procedura aperta, Marzia metterà a disposizione dei creditori solo quello che può: la quota di 1/4 dell’immobile ereditato. Nessuna somma in più, nessuna trattenuta dal reddito. Tutto il resto verrà cancellato.
Il giudice ha confermato: potrà trattenere integralmente il suo stipendio per il mantenimento familiare. Pagherà solo quello che può, solo quello che può sostenere umanamente, proprio come dice la legge: paga quello che puoi e tutto il resto verrà cancellato.
Una nuova opportunità grazie alle procedure introdotte dalla Legge 3/2012 e oggi contenute nel codice della crisi
Questa soluzione è stata possibile grazie alla legge 3/2012 contro il sovraindebitamento, le cui procedure oggi confluita nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Una normativa che tutela chi, come Marzia, si è trovato sommerso dai debiti senza colpa, e merita una seconda possibilità.
Oggi Marzia può tornare a respirare. E noi siamo orgogliosi di aver fatto parte di questo cambiamento.
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